"Otto anni senza il mio Marcello| Indagini al palo, non mi arrendo" - Live Sicilia

“Otto anni senza il mio Marcello| Indagini al palo, non mi arrendo”

Marcello Volpe

Il caso potrebbe essere chiuso. Tutti i dubbi di Laura Zarcone, mamma del 20enne sparito nel 2011.

IL GIALLO A PALERMO
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PALERMO – Tra poco più di due mesi saranno trascorsi otto anni dalla sua scomparsa, ma in vista c’è la chiusura del caso. Le indagini sulla vicenda di Marcello Volpe, di cui si sono perse le tracce il 12 luglio del 2011, potrebbero ufficialmente fermarsi, ma di certo non troveranno fine quelle della madre. Laura Zarcone cerca suo figlio da quel giorno, dalla vigilia del suo compleanno, quando si è allontanato dall’abitazione di via Aloisio Juvara, nella zona della Fiera del Mediterraneo, dicendo che presto sarebbe rientrato. In corso c’erano i preparativi per la festa: l’indomani avrebbe compiuto vent’anni.

Aveva detto che sarebbe andato nella falegnameria in cui lavorava ogni tanto, ma nessuno ha più avuto sue notizie. Quel giorno indossava un paio di jeans, una maglietta scura ed un paio di scarpe da tennis. Il suo cellulare è sempre risultato irraggiungibile, il silenzio si è man mano trasformato in un tormento ancora oggi senza risposta.

E le indagini hanno battuto ogni pista: “Ma io non perdo le speranze – dice la madre – e non mi arrenderò mai. Fino a quando non avrò le prove che non c’è più niente da fare, andrò avanti. Cerco ancora dei riscontri ai miei dubbi, alle strane coincidenze che in questi anni mi sono trovata a dover capire, a dover decifrare. E secondo me ci sono aspetti che vanno ancora approfonditi”.

Anni fa, ad esempio, la mamma di Marcello Volpe aveva individuato un profilo Facebook apparso improvvisamente sul social: ad iscriversi con il nome di suo figlio era stato un uomo che fu poi identificato. “Ad alimentare i miei sospetti fu l’immagine del profilo – spiega Laura Zarcone – ritraeva quella di un videogiochi il quale protagonista, in base alla storia, fugge il giorno del suo compleanno. Tra l’altro Marcello amava i fumetti e i giochi virtuali e, tra i contatti di questa persona ce ne erano alcuni palermitani. E’ stata rintracciata, si è giustificata dicendo che aveva scelto quel nome a caso. Ma questa sua versione non mi ha mai convinto”.

In questi anni, inoltre, le segnalazioni di avvistamenti sono state decine, dalla Francia, dalla Spagna e tantissime in Italia e nel capoluogo siciliano stesso, ma hanno condotto sempre ad un nulla di fatto: “Molto spesso mi scoraggio – prosegue la madre di Marcello. Stringo forte la sua foto, prego, mi dispero, ma in cuor mio so che non perderò mai la fiducia. Tra queste segnalazioni, prima o poi, almeno una dovrà portare sulla strada giusta. Io non so nemmeno se mio figlio è ancora vivo, ma ho bisogno di una prova, di un motivo per trovare pace, per rassegnarmi. Non è questo il momento di arrendermi e, soprattutto, non sarà un fascicolo chiuso a mettere fine alle mie speranze”.


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