Daniel, la nonna e il ghiacciolaro | Palermo, adesso vinci per loro - Live Sicilia

Daniel, la nonna e il ghiacciolaro | Palermo, adesso vinci per loro

Palermo-Cittadella. La partita più importante della stagione. E le storie che l'accompagnano.

Assalto alla Serie A
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Il Palermo è Daniel, figlio di Turiddu siciliano di Germania e tifosissimo, che ha avuto meno anni di quelli che chi lo amava avrebbe voluto. Eugenio Corini, grande Capitano, grandissimo uomo, gli mandò una sua maglia autografata fino a Francoforte. Non sappiamo, perché non c’eravamo, quanti furono i sorrisi intorno al dolore, ma possiamo immaginarli. La fine della partita arriva per tutti, conta la felicità che hai addosso quando esci dal campo.

Il Palermo è Concettina, signora della Kalsa, che guardava Palermo-Triestina, aspettando la resurrezione in serie A come tanti, attaccata al maxi-schermo in piazza. Quella sera, Concettina chiese di sedersi e le offrirono una postazione di fortuna. Non appena la natica di Concettina sfiorò la sediolina sgarrupata che le avevano messo a disposizione, il Palermo segnò. Non lasciarono, per scaramanzia, che si alzasse mai più, portandole acqua, caffè e gazzosa alla bisogna. Forse è ancora a piazza Kalsa, Concettina, in attesa di un altro gol.

Il Palermo è una nonna che, il lunedì mattina, comprava i giornali sportivi e ritagliava gli articoli di suo nipote per conservarli. Così facendo, era tornata a tifare rosanero, lei che seguiva il calcio un po’ da lontano, perché era segretamente innamorata di Stefano Tacconi.

Il Palermo è Domenico Simonetti, farmacista per diletto e innamorato per professione. Se vai da lui, in via Roma, la pressione si abbassa per magia, mentre ti narra le gesta degli eroi in rosa o di quando passava a trovarlo Gasbarroni e prendevano il caffè insieme.

Il Palermo è Benvenuto Caminiti, poeta dello stadio, che la partita la segue stringendo il bavero del cappotto, come per difendersi dalle troppe emozioni. Poi torna a casa, apre il pc e ci sbatte il suo cuore macinato, nel frangente stesso in cui pulsa più forte. Un elettrocardiogramma in versi.

Il Palerrmo è la finale di Coppa Italia contro la Lucchese, un biglietto cercato ma non trovato e il cardiopalma dei calci di rigore decisivi fuori dalla Favorita non ancora ‘Barbera’, cercando di capire l’esito dai boati. Fu il silenzio tombale a comunicare la sconfitta mentre la gente sfilava via con gli occhi di un sogno arreso alla realtà.

Il Palermo è la domenica, o il sabato, della festa. E vorresti che durasse in eterno, scongiurando le profezie del lunedì. Il Palermo è Giampaolo Montesano che, a furia di dribblare, sarà arrivato sulla luna da molti anni ormai. Il Palermo è Gaetano Musella: quattro gol al Casarano che neanche Maradona… Il Palermo è Gianluca Berti (portiere) che scatta in attacco e dribbla e scambia con Roberto Biffi, con serenità, tanto lo sa che dopo qualche secondo ci sarà il pareggio, all’ultimo minuto.

Il Palermo è ‘Sasà’, cinese che tifava Palermo che a Palermo riposa in una tomba a due passi dal mare. Il Palermo è affrontare il giorno dopo. Dal numero dei ‘cucì’ e ‘compà’, si capisce come è andata il giorno prima, anche se non hai preso il giornale. Il Palermo è il ghiacciolaro che in America sarebbe un campione di baseball: ovunque tu sia, il ‘ghiaccioloallarancio’ ti raggiunge con una traiettoria calibratissima. Il Palermo è la rovesciata di Santino Nuccio che si insacca. Il Palermo è la voce rotta di Claudio Bellusci che si incazza.

Il Palermo è la speranza che, se si vince, domani non sarai interrogato in matematica. Il Palermo è la speranza che ci sia luce oltre le macerie. Il Palermo è la speranza.

Oggi il Palermo, questo Palermo, scenderà in campo contro il Cittadella per la serie A, allontanando a calci i cattivi pensieri. Non dipende soltanto da noi, ma dalle notizie della radiolina (siamo antichi) e da troppo altro. Ma i sogni sono fatti apposta per sospendere l’amarezza e la paura e di sogni abbiamo fame, per quanto è consentito sognarli.

Questo Palermo scenderà in campo con la maglia cucita di tutto quello che il Palermo è per i palermitani. Può vincere, perdere o pareggiare, come sospettiamo sia noto. Eppure, comunque vada, qualunque cosa accada –  ecco la vera magia, il miracolo, l’alchimia incomprensibile a chi non l’ha mai sperimentata – l’amore di Daniel, della nonna, dei dribbling fino alla luna e di Concettina della Kalsa, questo infinito amore rosanero, non passerà mai.


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