"La giustizia faccia il suo corso | Ma non siamo il covo del malaffare" - Live Sicilia

“La giustizia faccia il suo corso | Ma non siamo il covo del malaffare”

Parla il provveditore per le Opere Pubbliche Sicilia Calabria, Gianluca Ievolella.

Riceviamo e pubblichiamo una nota del provveditore per le Opere Pubbliche Sicilia Calabria, Gianluca Ievolella.

“In qualità di direttore di questo ufficio ritengo indispensabile, a seguito dei recenti gravi fatti che hanno interessato alcuni tecnici del Provveditorato, effettuare alcune valutazioni in merito a quanto accaduto.

Tutti noi sappiamo come, nello svolgimento delle nostre delicate mansioni, le regole del gioco siano molto precise, un po’ come le regole d’ingaggio dei militari nelle missioni all’estero.

Perciò tutti noi sappiamo bene che chi oltrepassa la sottile, ma netta linea che deve separare la legalità dall’illegalità deve accettarne al contempo le conseguenze, e di essere dunque sottoposto alle indagini disposte dalla Magistratura alla quale è poi demandato l’accertamento dei fatti accaduti e delle eventuali responsabilità e dei relativi addebiti.

L’operato della Magistratura faccia quindi il suo corso e al riguardo, i miei uffici competenti stanno fornendo tutta la collaborazione necessaria di ausilio agli inquirenti. Infatti in attuazione dei provvedimenti emessi dal magistrato è stato necessario intervenire anche sui rapporti contrattuali in essere con alcune imprese, il tutto in applicazione della nuova norma “spazza corrotti” la legge 9 gennaio 2019, n. 3.

Premesso quanto sopra, a mio giudizio occorre comunque precisare che le oggettive condizioni di lavoro nelle quali il personale presta il proprio servizio palesano evidenti complessità, e d’altra parte l’amministrazione centrale non mette i suoi stessi dipendenti nella legittima condizione di operare al meglio, fornendo scarsissimi supporti economici, tecnici e strumentali. Ovviamente nulla giustifica gli inqualificabili atti e i comportamenti recentemente assurti agli onori della cronaca, ma è chiaro che una delle nostre sfide più grandi è valorizzare le tante professionalità che operano all’interno di questo Provveditorato

Reputo importante, a tal proposito, precisare come i 300 dipendenti di questo Provveditorato, distribuiti su un territorio vastissimo, e articolati in circa 18 sedi periferiche, mi abbiano dato chiara prova di grande dedizione e competenza nello svolgimento delle loro funzioni, già nel breve periodo nel quale ho preso servizio.

Non ritengo giusto perciò che donne e uomini, che pure affrontano situazioni familiari di grave disagio, debbano assurgere agli onori della cronaca quale simbolo di corruzione e malaffare, quando invece svolgono con umiltà ed abnegazione un compito delicato e complesso del quale per il quale meriterebbero un pubblico riconoscimento.

Ecco allora come anche questo Comitato, che ho l’onore di presiedere, mostra la complessità dell’attività che svolge quest’Ufficio. Rientra infatti nelle competenze del Provveditorato l’esame dei progetti delle più svariate opere pubbliche, che vanno dalla semplice perizia di manutenzione di un edificio alla realizzazione di opere marittime, passando per la realizzazione di grandi infrastrutture lineari, fino alla manutenzione di grandi infrastrutture quali gallerie e viadotti.

Oltre al rilascio dei pareri sui progetti, l’attività dell’ufficio infatti si esplica attraverso molteplici interventi in tutti i settori delle opere pubbliche, che vanno dall’edilizia scolastica, alle sedi di tutti i corpi di polizia dello Stato, e degli uffici delle magistrature penali e civili, alle opere portuali, alla bonifica di discariche, a interventi di messa in sicurezza delle strade.

Sono in corso una serie di attività mirate a far ripartire o completare interventi bloccati da anni per i motivi più disparati tra cui ricordo il centro polifuzionale della PS di Palermo, il Palazzo di Giustizia di Caltanissetta etc.

Mi sento quindi di confermare la mia assoluta fiducia in tutti i miei collaboratori, e sono convinto che sia ben riposta.

Sono immensamente fiero e onorato di dirigere questo Provveditorato, e nel contempo spero che tutti i miei collaboratori si sentano altrettanto onorati e fieri nel contribuire quotidianamente a dare concreta prova della presenza dello Stato e della tutela del suo supremo interesse in due regioni così uniche ma fragili quali la Calabria e la Sicilia”.

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