Sanità, verso la nascita di Areus | Le poltrone costano 700 mila euro - Live Sicilia

Sanità, verso la nascita di Areus | Le poltrone costano 700 mila euro

Fontana e Musumeci al momento della firma della convenzione

Il governo calcola le spese per gli organi e i ruoli del nuovo ente. "Ma verranno recuperate". Il personale? Servirà un concorso.

IL SERVIZIO DEL 118
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Settecento mila euro. Tanto costeranno, stando alla relazione dell’Assessorato regionale alla Sanità, i vertici della nascente Areu Sicilia (Areus), la nuova azienda pubblica per l’emergenza e l’urgenza che la Regione sta creando con la collaborazione della Lombardia. Le spese saranno determinate dalla “costituzione del nuovo soggetto giuridico (organi, direttore amministrativo e sanitario, organizzazione amministrativa)”. I dati sui costi delle nuove “poltrone” sono riportati nella relazione, firmata dal dirigente Mario La Rocca, che accompagna il disegno di legge governativo che istituisce l’Areu Sicilia e che spiega come, però, il governo ritenga di poter assorbire questi “oneri maggiori”, che gravano sul fondo sanitario, grazie ai vantaggi della nuova organizzazione e della razionalizzazione dei servizi.

Tra l’altro, a partire dal bilancio 2019-2021 della Regione, i capitoli destinati al finanziamento della rete emergenza-urgenza dovrebbero essere aumentati di 1,5 milioni di euro, così da compensare “le maggiori spese per gli organi e l’organizzazione amministrativa del nuovo soggetto giuridico Areu Sicilia”, fino al completamento del transito di tutti i servizi e la conseguente liquidazione di Seus, la società partecipata che attualmente si occupa delle emergenze sanitarie.

Ma Seus non sparirà subito. Almeno in una prima fase diventerà “ente strumentale” della nascente Areu Sicilia. La Regione, in pratica, trasferirà all’Areus la propria quota azionaria di Seus, pari al 53,25%, così che la nascente società sarà la nuova titolare del contratto di servizio e si passi, anche in Sicilia, a una gestione indiretta della rete dell’emergenza e urgenza sanitaria, così “come avviene nella maggior parte delle regioni”. 

Il mantenimento di Seus ha un’altra finalità. Nel disegno di legge, infatti, si trova anche la risposta alla domanda che i dipendenti della Seus si pongono da quando, lo scorso 22 ottobre, il presidente Nello Musumeci ha firmato la convenzione con il governatore lombardo Attilio Fontana: che fine faranno i lavoratori? “Saranno garantiti i livelli occupazionali”, è scritto nella relazione. Ma si dovrà procedere con i concorsi, perché non c’è altra soluzione secondo la legge per il passaggio da un ente di diritto privato a uno “formalmente e sostanzialmente pubblico”. Lo spiega anche l’articolo 10 del disegno di legge approvato dalla giunta. Si procederà quindi a una scrematura, selezionando quanti, dal personale in forza alla Seus, potranno transitare in Areu Sicilia, attraverso i concorsi, e quanti, “adeguatamente garantiti dal contratto di servizio, permarranno nella società partecipata”. 

Ora tocca all’Ars. Il disegno di legge ha avuto il primo via libera dalla Giunta regionale e presto arriverà a Palazzo dei Normanni per essere affrontato prima in commissione e poi in Aula. Una discussione che rischia di far saltare molti tavoli e far traballare ancora la maggioranza che sostiene il governo Musumeci, considerando che Seus è da sempre una società partecipata che fa gola quando è tempo di nomine. Poco prima di quella dell’attuale presidente del Cda, Davide Croce, scelto proprio in ottica di transizione verso Areus, il presidente della Regione e il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, infatti, si erano ritrovati contrapposti in un lungo braccio di ferro attorno al nome di Giuseppe Di Stefano, oggi alla guida della Sas. 

Fondamentale, è prevedibile, sarà la posizione di Alberto Zoli, direttore generale dell’Areu e referente per la Lombardia dell’attuazione del protocollo d’intesa sottoscritto dai governatori Nello Musumeci e Attilio Fontana. Il suo impatto sulla gestione della nuova rete emergenza e urgenza in Sicilia si è già fatto sentire al tempo della nomina del nuovo consiglio di amministrazione della Seus e diventerà ancora più rilevante quando si dovranno scegliere i nomi della governance del nuovo ente, come il direttore sanitario e quello amministrativo. Chissà se la politica lascerà spazio o se Sala D’Ercole riuscirà a modificare la natura del ddl approvato dal governo.


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