Cittadella della polizia, nuovo stop| "Senza strada, niente agibilità" - Live Sicilia

Cittadella della polizia, nuovo stop| “Senza strada, niente agibilità”

Il Comune ribadisce la sua posizione. Critico il M5s

PALERMO – Il via libera all’apertura sembrava ormai una formalità, ma per la nuova cittadella della polizia di Boccadifalco, a Palermo, la strada sembra ancora in salita. Gli uffici tecnici del Comune della quinta città d’Italia, infatti, hanno ribadito che senza la nuova strada di collegamento tra via Pitrè e via Leonardo Da Vinci non rilasceranno l’agibilità alle nuove strutture già sorte e che costituiscono il primo lotto di un progetto assai più complesso.

Stiamo parlando della cittadella che sorgerà in via Pitrè, nel quartiere di Boccadifalco, e che nelle intenzioni di Roma dovrebbe convogliare in un unico polo tutti gli uffici della Polizia che oggi sono sparsi in varie parti della città, dalla Questura agli alloggi per gli agenti. Un sito con uffici aperti al pubblico e che quindi ogni giorno ospiterà migliaia di persone. E proprio qui spunta il problema: via Pitrè è una strada notoriamente molto trafficata, che fra le altre cose collega la circonvallazione a Boccadifalco e che ogni giorno è attraversata da centinaia di automobili anche per la presenza di scuole, negozi ma anche di un aeroporto civile e del campo di allenamento del Palermo Calcio.

Tanto che nel 2009 il consiglio comunale ha sì dato via libera alla variante urbanistica per la costruzione della cittadella, ma a patto e condizione che venisse realizzata una nuova strada di collegamento tra via Pitrè e via Leonardo Da Vinci, una sorta di parallela della circonvallazione che costituisse una valvola di sfogo per il traffico e una alternativa alla via Roccazzo. E in effetti la strada è stata inserita nel progetto e anche finanziata, anche perché per realizzarla basta usare terreni per lo più già statali.

Ma il cantiere, aperto nel 2011, è stato diviso in due lotti: il primo è già pronto e il ministero dell’Interno vorrebbe usarlo sin da subito. Peccato però che la strada ancora non lo sia. Il Comune in questi ha più volte ribadito che, senza la nuova strada, non rilascerà l’agibilità, indispensabile per aprire gli uffici già costruiti. Così lo scorso febbraio, a Roma, si è tenuta una riunione con tutti gli enti interessati, da cui sembrava essere emersa una possibile soluzione: in pratica una variante della variante, dando il via libera al primo stralcio e spostando la strada nel secondo lotto, con tanto di priorità.

Un ragionamento che sembra aver convinto la Regione Siciliana che, con una nota del 7 maggio, ha stabilito che il primo stralcio “non determina un rilevante aumento del carico urbanistico” e quindi non è necessaria “alcuna ulteriore approvazione in variante urbanistica, né attestazione di conformità urbanistica”. Questo perché gli uffici che aprirebbero col primo lotto non ospiterebbero reparti mobili o operativi, ma solo attività d’ufficio su tre turni, quindi con qualche centinaio di persone per volta. Inoltre il pubblico (limitato al solo Ufficio Immigrazione) sarebbe ricevuto su appuntamento con 30 o 40 persone al giorno, che dovrebbero raggiungere la cittadella con i mezzi pubblici

Nota che il Provveditorato Opere pubbliche ha subito girato al comune di Palermo che martedì scorso, però, ha risposto “picche”. “Si ribadisce che questo ufficio – scrive il capoarea all’Urbanistica Nicola Di Bartolomeo – per quanto concerne la conformità urbanistica e una eventuale Segnalazione certificata di agibilità, riterrà concluse le opere del primo stralcio solo ed esclusivamente dopo il completamento dei lavori della strada, il cui progetto dovrà essere approvato con le procedure della variante allo strumento urbanistico vigente”. Insomma, per il momento niente da fare e senza l’agibilità, che può rilasciare solo il Comune, la cittadella per il momento sarà inutilizzabile.

Una decisione che il Movimento cinque stelle, che a febbraio aveva esultato per l’intesa raggiunta, non condivide. “Non entro nel merito della risposta del Comune, in direzione opposta rispetto a quella dell’assessorato regionale – dice il parlamentare pentastellato Adriano Varrica – ma di certo non si può pensare di bloccare con un estenuante carteggio un investimento di oltre 100 milioni di euro e l’operatività di una struttura importante per la sicurezza della città. Soprattutto alla luce del fatto che tutte le parti concordano, come messo nero su bianco nella convenzione tra ministero dell’Interno e ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che il prossimo passaggio sia quello della realizzazione della bretella di collegamento. Ho già sentito telefonicamente il Provveditore e lo incontrerò nei prossimi giorni per monitorare lo sblocco della situazione. Il Movimento 5 Stelle sta promuovendo un incredibile sforzo nel Paese per garantire un rapido avanzamento dei lavori pubblici e delle opere utili, auspichiamo che il medesimo obiettivo sia condiviso da tutti i livelli istituzionali in una logica cooperativa”

Il punto è che l’ultima parola spetta al Comune di Palermo, a meno che la Regione non voglia considerare l’opera come sovracomunale. “Il problema è che non ci sono tempi certi per la realizzazione della strada – dice Giulio Tantillo, capogruppo di Fi – Tra quanti anni verrà fatta? Il carico urbanistico sarebbe insostenibile, non possiamo fare a meno di questo nuovo collegamento. A questo punto la migliore soluzione è un tavolo che metta tutti d’accordo”.

“La questione è molto semplice – spiega l’assessore comunale all’Urbanistica Giusto Catania – il progetto è stato approvato con un elemento pregiudiziale, cioè la nuova strada, e a deciderlo è stato il consiglio comunale che è l’unico organo competente in materia. Il primo stralcio doveva comprendere anche la bretella di collegamento, per la quale c’erano già le somme, quindi se le cose sono andate diversamente la colpa non è certo nostra. Gli uffici non hanno fatto altro che ribadire la volontà manifestata dal consiglio comunale, che è stata molto chiara e peraltro ribadita all’unanimità dalla commissione Urbanistica con una nota inviata alla Prefettura”.

“Il progetto di una Cittadella della Polizia a Boccadifalco è importante per Palermo, ma lo è altrettanto garantire una regolare circolazione veicolare ed evitare che il traffico nella zona vada completamente in tilt. Ecco perché il consiglio comunale, da 10 anni, chiede che si realizzi una nuova strada da via Pitrè a via Leonardo da Vinci, opera assolutamente indispensabile prima dell’apertura dei nuovi uffici della Polizia di Stato: il carico urbanistico, indipendentemente da quali uffici saranno aperti, verrà sicuramente appesantito e l’attuale sistema viario non potrà sopportarlo. E siccome la campagna elettorale è terminata, non è più tempo di mirabolanti annunci: serve solo buon senso”. Lo dice Toni Sala, capogruppo di Palermo 2022.

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