Stromboli, esplosioni da cratere | Un escursionista è morto - Live Sicilia

Stromboli, esplosioni da cratere | Un escursionista è morto

(Foto Twitter)

La psicosi di uno tsunami come nel 2002 è ancora molto forte. La guardia costiera è pronta ad evacuare chi volesse lasciare l'isola

ALLE ISOLE EOLIE
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STROMBOLI (MESSINA) – Una persona è morta nell’esplosione avvenuta questo pomeriggio sullo Stromboli. Lo ha detto all’Ansa il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, secondo il quale si tratterebbe di un turista che si trovava a Ginostra, in un sentiero libero di Punta del Corco. La notizia è stata confermata anche dalla Prefettura di Messina. Il corpo dell’escursionista, che si trovava in compagnia di un amico, sarebbe già stato localizzato. Sono in corso le operazioni di recupero. Intanto, un elicottero dei pompieri decollato da Salerno è impegnato nel salvataggio di due escursionisti che sarebbero caduti e non possono muoversi, con difficoltà operative per il gran fumo. Sull’isola è stato inviato un secondo elicottero dal reparto volo di Catania e anche la motobarca dal nucleo di Messina.

La vittima è Massimo Imbesi, 35enne di Milazzo. Si trovava con un coetaneo brasiliano rimasto illeso e recuperato in stato di choc, nella zona in cui la violenza dell’esplosione dello Stromboli è stata più devastante. Cordoglio per la sua morte è stato espresso dal presidente della Regione.

Le due esplosioni che alle 16.46 hanno scosso lo Stromboli “sono tra le più forti mai registrate da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioè dal 1985”. Lo dice il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Eugenio Privitera. Simili attività definite ‘parossistiche’ erano state registrate nel 2003 e 2007: “Sono fenomeni abbastanza rari, perché lo Stromboli è caratterizzato da un’attività continua ma a bassa energia”. Il fenomeno “si può considerare sostanzialmente concluso”, dice l’esperto, ma non è possibile prevedere se ci saranno delle repliche perché non esistono segnali precursori che annunciano questi eventi. “Sono fenomeni imprevedibili, di conseguenza non si possono fare scenari”, sottolinea Privitera.

Dei turisti per paura, al momento delle esplosioni, si sono lanciati in mare. “Vediamo una colonna di fumo nero dal vulcano, abbiamo sentito un boato molto forte, metà dell’isola di Stromboli non si vede”, così un testimone oculare racconta ciò che si vede da Lipari dopo l’esplosione dal cratere dello Stromboli.

La caduta di lapilli sta provocando degli incendi nella zona dei canneti. Secondo le prime informazioni raccolte attraverso Forestale, Carabinieri e Vigili del fuoco le esplosioni, con la caduta di materiale incandescente, avrebbe provocato una serie di incendi in diverse zona dell’isola. “C’è stata una potente esplosione. Abbiamo sentito un boato, poi si è alzata una colonna di fumo e lapilli incendiari su Ginostra e fiamme sui costoni del vulcano”. Sono momenti di paura vissuti da alcuni testimoni a Stromboli, che raccontano di una vera e propria “pioggia di lapilli”.

“Ci sono state varie esplosioni con fuoriuscita di materiale piroclastico e hanno preso fuoco sterpaglie sui costoni del vulcano”, si apprende da fonti della Protezione Civile. I vigili del fuoco hanno mandato sull’isola squadre da Lipari per spegnere i vari incendi di sterpaglie che si sono sviluppati e che, si è appreso, non hanno coinvolto abitazioni. In azione anche un canadair della Forestale. Secondo quanto si è appreso la guardia costiera è pronta ad evacuare chi volesse lasciare l’isola.

“C’è stata una violentissima esplosione seguita da una pioggia di lapilli incandescenti e materiale lavico. Tutte le persone che si trovavano al villaggio, circa un centinaio tra turisti e residenti, si sono barricate in casa e si sono lanciate in mare. La situazione è critica”. Lo dice all’Ansa Gianluca Giuffrè, giornalista e proprietario di un bazar a Ginostra, la frazione a di Stromboli investita dall’esplosione. “Adesso siamo usciti dalle case – aggiunge Giuffè – anche se fuori c’è una densa nube di fumo e continua a cadere una pioggia di cenere. L’energia elettrica è stata interrotta, forse a causa di un guasto alla centrale. Alcuni turisti si sono precipitati sul molo, dove sta per attraccare l’aliscafo, con l’intenzione di abbandonare l’isola”. Durante il periodo invernale i residenti a Ginostra sono circa una trentina, compreso Gianluca Giuffrè. Un numero che cresce nel periodo estivo grazie ai numerosi turisti che affollano la frazione di Stromboli, raggiungibile solo via mare.

Una settantina di turisti hanno lasciato la frazione di Ginostra a bordo di alcuni mezzi messi a disposizione da Liberty Lines, compagnia di navigazione che svolge normalmente il servizio di collegamento tra la Sicilia e le isole Eolie. La compagnia è intervenuta celermente con tre mezzi su richiesta del sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, e della Capitaneria di porto. A lasciare l’isola sono stati soprattutto bambini e anziani. Liberty Lines, secondo quanto si apprende, resta in allerta con quattro mezzi dislocati tra Lipari e Salina “pronti a intervenire – fanno sapere dalla compagnia – qualora dovesse ripresentarsi la necessità”.

La grande paura per l’eruzione del vulcano, la fuga da Ginostra senza gli effetti personali e l’arrivo a Milazzo alla ricerca di un posto dove trascorrere la notte. È quanto accaduto a una famiglia toscana che si trovava in vacanza sull’isola delle Eolie e che dopo l’eruzione ha deciso di abbandonare tutto, bagagli compresi, e fuggire verso la terraferma. Padre, madre e figlioletto di undici anni fanno parte delle settanta persone che hanno lasciato Ginostra a bordo di uno dei mezzi messi a disposizione dalla Liberty Lines, compagnia di navigazione che effettua i collegamenti tra la Sicilia e le isole minori. Giunta a Milazzo la famiglia toscana è stata ospitata in una struttura a spese della stessa compagnia. “Il nostro è stato un gesto di umana cortesia verso chi ha vissuto una brutta esperienza – osservano da Liberty Lines -. Un gesto che rientra nella nostra mission”.

“Rabbia e dolore” per la morte del giovane escursionista sull’Isola di Stromboli viene espressa dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. “Ho sentito telefonicamente il sindaco di Lipari – dice il governatore – e sono in stretto contatto con il capo della nostra Protezione civile, che mi aggiorna costantemente sull’evolversi della situazione, che adesso sembra sotto controllo. Alla famiglia del ragazzo deceduto sul vulcano – conclude – va il cordoglio del governo regionale, ai feriti l’augurio di una pronta guarigione”. “L’Assemblea regionale siciliana è vicina alla popolazione ed ai turisti che si trovano a Stromboli dove il Vulcano, a causa di alcune violente esplosioni seguite da eruzione, stanno vivendo momenti di paura”. Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha così commentato il panico che questo pomeriggio si è scatenato nell’isola di Stromboli. “Sono costernato – aggiunge – per la morte dell’escursionista colto di sorpresa dall’eruzione. Mi auguro che la situazione si normalizzi al più presto”, ha concluso Miccichè.

“C’è stata tanta paura, qui la psicosi di uno tsunami come nel 2002 è ancora molto forte”. A raccontarlo sono alcuni testimoni, che hanno assistito ad un’esplosione del vulcano a Stromboli. Secondo quanto riferito, i traghetti sono rientrati nel porto e i turisti sono stati fatti risalire sulle barche per lasciare la coste. Elicotteri perlustrano la zona ed il sole è coperto dal fumo.

 


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