Montante e i rapporti con Arnone | I verbali dell'imprenditore Averna - Live Sicilia

Montante e i rapporti con Arnone | I verbali dell’imprenditore Averna

Nell'Aula del tribunale di Caltanissetta i presunti legami tra l'ex leader di Confindustria e la mafia

IL PROCESSO
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“Tutti sapevano e nessuno parlava?” ha commentato a mezza bocca l’avvocato di Antonello Montante, Giuseppe Panepinto alla fine dell’esame di Francesco Averna, Tullio Giarratano e Michele Tornatore. ”Hanno cominciato a raccontare dopo il 2015 quando già l’indagine era avviata” ha aggiunto Panepinto.

Ci sono due verbali che riguardano dichiarazioni alla squadra mobile nissena risalenti al 2015 del 24 novembre e del 4 agosto che sono entrati a sorpresa nel processo, nei quali Francesco Averna ex presidente di Confindustia Caltanissetta e delegato nazionale parla, racconta, dei rapporti tra l’ex numero uno di Confindustria ed il capo mafia di Serradifalco Vincenzo Arnone. Parole che non fanno il paio con i molti non ricordo dell’esame durante l’ultima udienza del processo con rito ordinario in cui Averna è stato sentito come teste. Il processo si sta celebrando nell’aula bunker del carcere Malaspina a Caltanissetta.

Sono 17 gli imputati che hanno deciso di essere giudicati con il rito abbreviato, tra loro anche le due segretarie di Montante difese dal suo stesso avvocato. Montante è già stato condannato a 14 anni in abbreviato, ma il processo sembra essere ancora il suo. I pubblici ministeri Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso non hanno ancora richiesto l’archiviazione dell’indagine per il reato di associazione mafiosa.

I rapporti tra Montante e Arnone

I rapporti tra Montante e Vincenzo Arnone capo mafia della famiglia di Serradifalco aleggiano sul processo. Averna incalzato dall’avvocato Panepinto, sulla figura di Vincenzo Arnone capo mafia della famiglia di Serradifalco, compare di anello di Antonello Montante e associato a Confindustia sino ad essere nominato nel comitato dei saggi, racconta di averlo conosciuto quando Montante glielo presentò e non averlo più visto. Nel verbale delle dichiarazioni di Averna, in realtà si legge che già di Arnone dentro Confindustria se ne era parlato, quando doveva essere associato. “La ditta Arnone ricordo che venne “caldeggiata” da Antonello Montate e da qualche suo “amico fidato” come Marco Venturi ed altri di cui non ricordo”. Ma c’è di più se ne parlava all’interno dell’associazione perché in molti avevano la perplessità di associare una ditta piccola .”Debbo precisare –si legge nel verbale- che all’interno dell’associazione c’erano delle perplessità manifestate da alcuni componenti, in quanto era stata proposta” l’iscrizione di una piccola ditta edile con solo 3 dipendenti riconducibile alla famiglia Arnone”.

La presentazione sarebbe avvenuta durante la riunione nella quale fu eletto Marco Venturi presidente dei giovani industriali di Assindustria, succeduto ad Antonello Montante. “A fine assemblea dentro i locali dell’associazione Assindustria – ha dichiarato l’imprenditore Averna alla squadra mobile- Antonello Montante mi presentò il signor Vincenzo Arnone, accreditandolo come soggetto che tempo prima era stato nominato dallo stesso Montante quale probiviro del gruppo giovani industriali”. Averna fu messo in guardia rispetto alla nomea di Arnone da un altro dirigente dell’associazione l’ex presidente Pietro Di Vincenzo finito pure lui poi al centro di una serie di vicende giudiziarie ed adesso parte civile nel processo. Lo racconta sempre alla mobile Averna circostanze episodio che però nel controesame non è venuto fuori. “Nei giorni successivi –racconta alla polizia Averna- venni avvicinato da Pietro Di Vincenzo, in quel periodo presidente dell’associazione il quale mi “consigliò” di evitare qualsiasi rapporto associativo che personale con il suddetto Arnone, in quanto Di Vincenzo lo definiva persona da non frequentare assolutamente e ricordo che nel consigliarmi ciò fu altamente pressante e perentorio.”

Vincenzo Arnone fu arrestato il 27 marzo del 2001 due mesi dopo la presentazione a Francesco Averna. Nel verbale di sommarie informazioni Averna dichiara di averlo saputo dai giornali dell’arresto “Tempo dopo lessi sui giornali dell’Arnone Vincenzo che veniva indicato come esponente della famiglia mafiosa di Serradifalco.” Averna però durante il controesame non ricorda assolutamente di aver appreso dell’arresto così risponde alla domande dell’avvocato Panepinto. “Prima che ci fossero avvenimenti che rendessero nota la qualifica di componente di un gruppo mafioso dell’Arnone io conoscevo che questo signore ne facesse parte. Non sono venuto a conoscenza dell’arresto dell’Anone in quel periodo”. Resta ancora il dubbio di quanti sapevano e cosa sapevano di tutta la vicenda che legherebbe Antonello Montante alla mafia.


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