Servizi segreti e criminalità | Cosa nostra, forte ma agonizzante - Live Sicilia

Servizi segreti e criminalità | Cosa nostra, forte ma agonizzante

(Foto d'archivio)

Gli arresti degli ultimi mesi hanno permesso di evitare la riorganizzazione dei mandamenti

“Per capacità d’inquinamento del tessuto economico-produttivo nazionale, il primato spetta ancora una volta alle mafie nazionali: a Cosa nostra, alla ‘ndrangheta e ad alcune agguerrite e strutturate espressioni della criminalità organizzata campana e pugliese”. L’analisi dei servizi segreti rivela come le organizzazioni italiane sono ancora imbattute “per quel che concerne l’occultamento di risorse in danno all’erario e la movimentazione e il reinvestimento di capitali da provenienti illeciti”. Nell’annuale relazione al Parlamento sulla Politica dell’informazione per la Sicurezza, gli 007 italiani tengono alta l’attenzione sul peso delle mafie nella vita economiche del Paese. Mafie che, “sebbene oggetto di un’efficace attività di contrasto e private dei propri leader, hanno mostrato capacità di proiezione in business ad alta redditività, in Italia e all’estero, ove dispongono di stabili articolazioni operative”. 

Estorsioni, traffico dei rifiuti, gioco legale. Ma anche narcotraffico e i tentativi d’infiltrarsi nella filiera dell’immigrazione. LiveSicilia e il mensile S (con un approfondimento questo mese in edicola) leggono il rapporto dell’intelligence nostrana e rivelano quali sono le fonti di preoccupazione degli operatori nel campo del sicurezza nazionale. C’è tuttavia una vittoria da registrare e tocca nello specifico la città di Palermo, perché la decapitazione dell’appena nata Cupola 2.0 ha abortito il tentativo di restaurare le antiche liturgie di Cosa nostra. Un pericolo che già lo scorso i Servizi avevano sottoposto al Parlamento. “L’arresto, a fine 2018, di importanti esponenti di Cosa nostra palermitana ha dato riscontro ad un quadro d’intelligence attestante i tentativi dei mandamenti del capoluogo di riorganizzare la propria struttura verticistica sul modello della commissione provinciale”. 

Forte sì, ma agonizzante. Ecco qual è lo stato di salute di Cosa nostra in Sicilia: “La pressante azione di contrasto e dei continui cambi di leadership – si legge – hanno determinato un pronunciato ridimensionamento delle sue capacità strategiche e un sostenuto fermento inteso a preservare la tenuta degli assetti operativi e di comando”. Sullo sfondo della Criminalità organizzata, cresce tuttavia il peso dei consorzi stranieri, in particolare della cosiddetta mafia nigeriana: che sia conferma tra le “più attive” e violente. 


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