Dal Villaggio a viale Campania| Tonno avariato, altri tre intossicati - Live Sicilia

Dal Villaggio a viale Campania| Tonno avariato, altri tre intossicati

Dopo la cena, la corsa in ospedale. Gli esperti: "Acquistate solo da rivenditori di fiducia"

PALERMO – In ospedale dopo aver mangiato del tonno, con mal di pancia, vomito, bruciore alla bocca e rash cutaneo. Lo avevano acquistato tra le bancarelle dei mercati rionali, al Villaggio santa Rosalia e in viale Campania per la precisione, ma a distanza di poche ore dalla cena, hanno accusato i classici sintomi della sindrome sgombroide.

Dopo i turisti finiti al pronto soccorso a fine giugno, altre tre persone sono rimaste intossicate a Palermo. In base alle segnalazioni giunte all’Asp, due sono stati ricoverati al Policlinico, uno all’ospedale Civico. Stavolta, però, la zona in cui il tonno avariato è stato acquistato, non è quella di Ballarò, dove i controlli e i sequestri eseguiti dai Nas e dalla Capitaneria di porto sono stati più massicci nelle ultime settimane.

Ultimo, in ordine di tempo, il provvedimento nei confronti del titolare della pescheria di piazza del Carmine in cui padre, madre e figlio vietnamiti avevano comprato il pesce prima di sentirsi male: è stato trovato senza licenza e l’attività è stata chiusa. Le ispezioni nei mercati e nelle pescherie del capoluogo siciliano sono state intensificate dalla fine di maggio e procedono in modo costante.

“Si tratta di un’attività di controllo programmata – spiegano dalla Capitaneria di porto – che continuerà ad essere effettuata in modo costante per scongiurare qualunque pericolo alla salute pubblica e, allo stesso tempo, per preservare lo stock delle risorse ittiche”.

Controlli effettuati anche in base alle segnalazioni che arrivano proprio all’Asp, che comunica poi i vari casi al Servizio Dipartimento Igiene degli Alimenti e al dipartimento Veterinario. “Non appena si accusano i sintomi più gravi – spiega Nicola Casuccio, direttore dell’Unità operativa complessa Sanità pubblica dell’Asp – è fondamentale recarsi al pronto soccorso. Nel caso di sintomi lievi, dagli starnuti continui al bruciore agli occhi, è sufficiente prendere un antistaminico, consultando sempre il proprio medico curante e in assenza, ovviamente, di altre patologie. Ad ogni modo, è meglio prevenire, cercando di acquistare il tonno da rivenditori di fiducia, diffidando da chi lo popone a bassissimo prezzo e su mezzi di fortuna”.

Ma i consigli su come evitare il peggio, arrivano anche dai carabinieri del Nas: “Se il tonno viene conservato male o la catena del freddo viene interrotta, il rischio di un’intossicazione da istamina aumenta notevolmente. In media – sottolineano – il tonno rosso viene venduto a venti euro al chilo, è quindi bene non acquistare il pesce proposto a meno di dieci euro, potrebbe essere avariato e provocare gravi problemi di salute, specie per i soggetti più sensibili”.


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