"Furbetti del cartellino" a Misilmeri| Condannati per danno di immagine - Live Sicilia

“Furbetti del cartellino” a Misilmeri| Condannati per danno di immagine

Sono cinque dipendenti del Comune in provincia di Palermo

PALERMO – Licenziati, sotto processo penale per assenteismo e ora condannati per avere danneggiato l’immagine del Comune di Misilmeri, in provincia di Palermo. La Corte dei Conti ha accolto la richiesta della procura regionale è ha stabilito le cifre che cinque impiegati dovranno sborsare: Salvatore Aiena 8.646 euro, Giovanna Calandrino 6.984 euro, Filippa Di Pisa 7.992 euro, Rosalia Romano 5.100 euro, Enrico Venturini 8.364 euro.

L’esistenza di un’inchiesta dei carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Termine Imerese, venne fuori l’anno scorso. Secondo l’accusa, i dipendenti si allontanavano senza autorizzazione dal posto di lavoro per sbrigare faccende private. Si “proteggevano” a vicenda timbrando il cartellino degli assenti.

Nel luglio dell’anno scorso il Comune li ha licenziati. I dipendenti hanno fatto ricorso, mentre il processo penale non è giunto a una sentenza definitiva di condanna. Ed è questo uno dei motivi per cui, così hanno sostenuto i legali delle difese, non poteva essere pronunciata una condanna per danno di immagine.

Di avviso opposto il collegio presieduto da Guido Carlino. I dipendenti hanno anche affermato che è vero che si allontanavano dall’ufficio ma solo per prendere delle medicine oppure per eseguire compiti di lavoro esterni. In ogni caso non tutti gli ingressi in Comune erano vigilati e dunque non si può escludere che avessero fatto rientro nel palazzo di città.

“Appaiono sufficienti le immagini degli ingressi monitorati, poiché la circostanza della mancata videosorveglianza di tutti gli ingressi – spiega il collegio – non mette in dubbio le immagini del personale, che rientra con buste della spesa in mano, ripreso agli ingressi videosorvegliati, o che timbra per altri colleghi usando il loro badge, a volte anche lasciato sulla macchinetta”.

Ed ancora: “… non si spiegherebbe il loro rientrare in ufficio a volte con sacchetti di plastica, ovvero con tipiche buste della spesa. In altri termini, stare fuori sede per servizio significa starvi lo stretto necessario per svolgere il proprio servizio e non anche adempimenti extra lavorativi”. La sentenza di condanna non è definitiva. I dipendenti possono fare ricorso in appello.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI