Orrore all'ex manicomio| Violentata da tre ragazzi - Live Sicilia

Orrore all’ex manicomio| Violentata da tre ragazzi

Sono finiti agli arresti domiciliari. Gli abusi commessi in auto. La vittima ha meno di 15 anni

PALERMO – È una brutta, bruttissima storia quella che ha portato all’arresto di tre diciannovenni palermitani. Una storia di violenza sessuale e ricatti subiti da una ragazzina che di anni ne deve compiere 15.

Sarebbe stata costretta a subire dei rapporti sessuali prima in un parcheggio nella zona di Corso Calatafimi e poi all’interno dell’ex manicomio di via Gaetano La Loggia. I tre giovanissimi sono finiti agli arresti domiciliari su ordine del Gip. Le indagini dei carabinieri della compagnia di San Lorenzo sono coordinate dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dai sostituti Giorgia Righi e Sergio Mistritta. Gli investigatori hanno valutato, con l’aiuto di uno psicologo, il racconto della ragazzina che è stato ritenuto credibile. E poi c’è la prova del ricatto subito, conservata nella memoria del telefonino.

La quindicenne conosce a scuola uno dei tre arrestati. Si fidanzano. Lui le chiede l’invio di una fotografia che la ritrae con indosso il solo abbigliamento intimo. Lei acconsente. E si ritrova in un incubo. Il ragazzo la ricatta. Le dice che se non soddisferà le sue richieste farà circolare lo scatto. La minaccia via sms e anche i messaggi sono confluiti nel fascicolo della magistratura.

Lo scorso novembre arriva la richiesta: fare sesso in macchina in un parcheggio. Non è finita. Il giovane chiama due compagni di scuola. Anche loro vogliono e devono divertirsi. Fissano l’appuntamento all’interno dell’ex manicomio di via Gaetano La Loggia. È una struttura che ormai ospita padiglioni ospedalieri, uffici, scuole e campi di calcio, ma ci sono ancora delle zone degradate. Attorno ai padiglioni abbandonati ci sono delle stradine e degli angoli nascosti. È qui i tre diciannovenni approfittano, alternandosi, della minorenne. Infine la denuncia, vagliata dai pubblici ministeri del gruppo che si occupa dei reati che colpiscono le fasce deboli, e l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari.

 


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