M5S, lo 'sfottò' a Faraone: | "C'era un segretario del Pd?" - Live Sicilia

M5S, lo ‘sfottò’ a Faraone: | “C’era un segretario del Pd?”

Lo affermano i deputati del M5S all'Ars. Rubino: "Farebbero bene a tacere".

 PALERMO – “Toh, c’era un segretario regionale del Pd? Se non fosse stato per il benservito del Nazareno non ce ne saremmo neanche accorti e con noi probabilmente la stragrande maggioranza dei siciliani, tesserati e simpatizzanti del Partito democratico compresi”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars, in risposta alle dichiarazioni rilasciate da Davide Faraone. “Ora scopriamo – aggiungono – che parla pure, pretendendo di indossare i panni dello statista che in tanti anni al servizio di Renzi nessuno gli ha mai intravisto. Su una cosa siamo d’accordo, noi e lui non potremmo mai avere gli stessi valori, anche perché per averne di uguali dovremmo supporre che qualcuno lui lo abbia mai avuto”.

“Abbiamo pensato parecchio – dicono i parlamentari 5 Stelle – se rispondergli o meno, regalandogli quell’attestato di esistenza in vita che disperatamente va cercando con improbabili scarpinate o con gite tra i ruderi di Sicilia. C’è da riconoscere che Faraone è pure sfortunato, ora che non è più al governo nazionale ha trovato le soluzioni a tutti i problemi del Paese. Chissà che non trovi anche tutte quelle per il Pd, ora che è stato sbattuto fuori dalla cabina di regia del partito in Sicilia”. 

“Le parole dei grillini su Davide Faraone sono inqualificabili al pari della loro azione politica. Per mascherare la loro alleanza con Salvini e il loro sostegno succube a Musumeci provano a distrarre l’opinione pubblica attaccando Faraone e il Pd. Farebbero bene a tacere”. Così Antonio Rubino in risposta alla nota del M5S su Faraone. Ancora più imbarazzante, tuttavia, è il silenzio del Capogruppo all’Ars. Ma ormai, vista la sintonia emersa dalle parole del suo capocorrente, ci aspettiamo di tutto, tranne l’unica cosa che dovrebbe fare: dimettersi. Non possiamo non constatare – conclude Rubino – che questo è il risultato della delegittimazione del gruppo dirigente siciliano da parte del Pd nazionale e del suo segretario, Zingaretti”.

 


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