PALERMO – Il Tribunale della libertà annulla il divieto di dimora imposto a Pietro Mendola e dissequestra l’impresa Li Muli Costruzioni.
I giudici hanno accolto il ricorso degli avvocati Raffaele Bonsignore e Antonio Gargano. Non si conoscono ancora le motivazioni, ma i legali hanno sostenuto, a differenza dell’accusa, che non ci fosse alcuna intestazione fittizia dell’impresa edile avviata dalla moglie di Mendola in autonomia e con proprie risorse economiche di provenienza lecita.
In ogni caso se davvero avesse voluto nascondere i beni per evitare il sequestro Mendola non avrebbe certo scelto di intestarli alla moglie, facilmente individuabile. Il nome di Mendola era stato coinvolto nel blitz di inizio luglio che ha colpito il mandamento mafioso di Brancaccio.