Il dentista, l'avvocato e il milanista | Clienti della droga: 400 numeri - Live Sicilia

Il dentista, l’avvocato e il milanista | Clienti della droga: 400 numeri

“Non ce la faccio più...”, diceva uno degli arrestati dalla polizia, stressato per le chiamate

PALERMO – Ci risiamo. Un nuovo blitz della polizia svela una nuova, e fitta, rete di consumatori di cocaina. Centinaia di persone fanno usa di droga. Alcune sono state fermate dagli agenti mentre ritiravano la dose. Altre sono ancora da identificare. Le indagini partono dai nomi e dai soprannomi citati dagli arrestati nelle intercettazioni, e soprattutto dalla rubrica del telefonino dei pusher attivo h24.

“Non ce la faccio più…”, diceva uno degli arrestati, Ernesto Gulotta, stressato dal vortice di chiamate e facendo un esplicito riferimento a “400 numeri”.

Gli spacciatori gestivano le consegne partendo dalla Zisa e sfrecciando a bordo di scooter da una parte all’altra della città. Era molto meno faticoso nel fine settimana, quando è vero che il lavoro aumentava, ma diventava stanziale. I guadagni per ogni singolo spacciatore schizzavano da 300 euro incassati in un giorno infrasettimanale fino ai duemila euro del sabato. Il vantaggio era che ci si poteva piazzare davanti ai locali più frequentati della città, i cui nomi sono citati, anch’essi, nelle conversazioni captate dalla mobile.

Per divertirsi ad un numero crescente di persone serve pippare cocaina. E poi ci sono coloro che lo fanno  illudendosi di recuperare l’energia e l’euforis che non trovano dentro se stessi, e il conforto che non ricevono dall’esterno. Sono giovani, ma anche anziani. La cocaina prima era la droga dei ricchi, ora è la droga di tutti. Poche decine di euro bastano per comprare una dose, ormai i prezzi sono calati.

I pusher scoperti dalla polizia schedavano i clienti per nome. Oppure per professione: dall’”architetto che mi aveva cercato a mezzanotte” all’avvocato che lo spacciatore provò a rintracciare al telefono dell’importante studio legale dove la segretaria credeva che si trattasse di un cliente; da “quello di… (si faceva chiaramente il nome del famoso ristorante) “al dentista”.

A volte per memorizzare il contatto del cliente si usava la parola “ortopedia” o si faceva riferimento alla zona di residenza: “quello di via Roma” o “quello di via Libertà”. Oppure ci si affidava al tifo calcistico. Bisognava consegnare le domicilio ”al milanista” e “allo juventino” che avevano “prenotato un compleanno per venti persone”.

Pusher e clienti si incontravano davanti al ristorante, a casa, oppure vicino al Tribunale dove l’avvocato diede appuntamento allo spacciatore usando il telefonino di un candidato al consiglio comunale. Una leggerezza e tutto si è svolto a sua insaputa? Anche di questo c’è traccia nella memoria del cellulare in mano ai poliziotti. Ieri il blitz alla Zisa, qualche giorno fa quello dei carabinieri alla Kalsa. Cresce la domanda e aumenta l’offerta. Ed ecco forse spiegato perché a Vittoria ed Alcamo muoiono quattro bambini in pochi giorni: qualcuno guidava sotto l’effetto di cocaina.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI