Regolamento per negozianti morosi| "Danni a imprese già in difficoltà" - Live Sicilia

Regolamento per negozianti morosi| “Danni a imprese già in difficoltà”

La giunta di Confesercenti Palermo

"Il nuovo provvedimento suona come un ricatto".

CONFESERCENTI PALERMO
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PALERMO –  “Ancora una volta saranno prese di mira le imprese in difficoltà, il nuovo regolamento suona come un “ricatto” e non aiuta di certo l’economia cittadina”. A dichiararlo è la giunta di Confesercenti Palermo, in merito al provvedimento previsto dal Comune, con riferimento al decreto legge del 30 aprile 2019, per sanzionare i commercianti non in regola con i tributi locali.

“Gli evasori vanno certamente scovati e le tasse comunali pagate, ma non dimentichiamo che i morosi sono perseguibili a prescindere, anche senza arrivare alla chiusura dell’attività o alla revoca della Scia – dice Nunzio Reina, responsabile dell’area Produzione -. Il numero delle chiusure che si registra a Palermo è già elevatissimo e parla chiaro, non si può quindi continuare a penalizzare le imprese. Tra l’altro, visto che spesso i commercianti puntano il dito contro i servizi carenti, sarebbe il caso di diminuire la tassazione o di offrire servizi di qualità”, conclude Reina.

“Molti negozianti della città – sottolinea Massimiliano Mangano, responsabile dell’area Commercio – vivono già una situazione complessa, specie nelle zone chiuse al traffico o nelle aree in cui sono presenti cantieri. Eventuali chiusure o sospensioni delle licenze potrebbero soltanto danneggiarli ulteriormente”. “Va inoltre intensificata l’attività di controllo sull’abusivismo – aggiunge Francesca Costa, presidente di Confesercenti Palermo – perché rappresenta uno dei fenomeni che più danneggia il tessuto produttivo. Se il nuovo regolamento prevede sanzioni durissime per gli evasori individuati tra chi deve rinnovare la licenza o l’ha richiesta, ci auguriamo un contrasto altrettanto severo verso coloro che hanno avviato la propria attività senza aver mai ricevuto alcuna autorizzazione e lavora quindi da abusivo”.


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