Conte al Senato attacca Salvini | Renzi: "Non siamo al Papeete" - Live Sicilia

Conte al Senato attacca Salvini | Renzi: “Non siamo al Papeete”

Renzi in Aula a Palazzo Madama

Le parole del premier: "Il ministro dell'Interno ha perseguito interessi personali"

La crisi
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ROMA –  Le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Senato e gli interventi a seguire: si apre ufficialmente la crisi di governo (a cura di Salvo Cataldo)

FINE DELLA DIRETTA

16.42 – Renzi si rivolge a Conte: “Siamo felici che l’esperienza populista finisca ma daremo il nostro contribuo affinché la vostra crisi non venga pagata dalle famiglie”.

16.36 – In corso l’intervento di Matteo Renzi, che parla direttamente a Salvini: “Non è un colpo di Stato cambiare governo, è un colpo di sole aprire una crisi ora. Questo è il Parlamento, non è il Papeete”.

16.30 – Ultima stoccata di Salvini a Conte: “Lei presidente Conte fa un torto perchè pensa che gli italiani votino in base a un rosario, io sono orgoglioso di credere e sono orgoglioso di chiedere la protezione per gli italiani del cuore immacolato di Maria, la chiedo finchè campo e non me ne vergogno”.

16.29 – Salvini si rivolge al M5s: “Se volete completare il percorso di riforme che abbiamo cominciato noi ci siamo: si tagliano i parlamentari e si va a votare”.

16.25 – “Siamo gli unici presunti fascisti che vogliono il voto. Pensa te che roba incredibile”, prosegue il ministro dell’Interno.

16.14 – “Lei mi ha rimproverato di aver convocato le parti sociali sulla manovra – ancora Salvini rivolgendosi al presidente del Consiglio -. Mi ha rimproverato ma sa perche’ l’ho fatto? Perchè non li ascoltava nessuno”.

16.08 – Ancora il ministro dell’Interno: “Se qualcuno da settimane pensava a un cambio di alleanza non aveva che da dirlo in quest’aula. Non abbiamo paura”. 

16.06 – Salvini si rivolge a Conte: “Bastava un Saviano di turno, un Travaglio per tutte queste accuse, un Renzi, non il presidente del Consiglio. Scopro oggi che lei mi ha mal sopportato per più di un anno”.

16.01 – Al via la replica di Salvini: “Rifarei tutto quello che ho fatto”

15.55 – Il governo Conte è al capolinea. Lo annuncia lo stesso premier in Aula: “La decisione della Lega, che ha presentato una mozione di sfiducia, mi impongono di interrompere qui questa esperienza di governo. Intendo completare questo passaggio istituzionale nel modo più lineare”. Conte spiega infatti che “alla fine del dibattito” si recherà dal presidente della Repubblica “per comunicargli la fine di questa esperienza di governo e rassegnare nelle sue mani – conclude – le mie dimissioni dalla carica di presidente del Consiglio”.

15.46 – La crisi “compromette l’azione dell’Esecutivo” che “qui si arresta”.

15.42 – Ancora il premier rivolgendosi a Salvini: “La vicenda russa merita di essere chiarita anche per i riflessi sul piano internazionale. Presentandoti in Parlamento invece di negarti avresti evitato di mandare il presidente del Consiglio al tuo posto rifiutandoti per giunta di condividere con lui le informazioni di cui sei in possesso”.

15.40 – E ancora, rivolgendosi a Salvini e poggiando una mano sulla spalla del ministro dell’Interno, Conte aggiunge: “Chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare durante i comizi di accostare i simboli religiosi ai temi politici. Questi comportamenti non hanno nulla che vedere con il principio di libertà e coscienza religiosa, piuttosto sono episodi di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e di oscurare, allo stesso tempo, il principio di laicità che è tratto fondamentale dello Stato moderno”.

15.35 – Salvini “forte del successo elettorale conseguito ha posto in essere un’operazione di progressivo distacco dall’azione di governo” con “la costante ricerca di un pretesto per giustificare la crisi e il ritorno alle urne”. Così Conte in Aula a Palazzo Madama.

15.32 – Conte si rivolge al ministro dell’Interno: “Caro Matteo, hai annunciato questa crisi chiedendo ‘pieni poteri’ per guidare il Paese e hai evocato le piazze a tuo sostegno. Questa tua concezione mi preoccupa: le crisi di governo nel nostro Paese non si affrontano nelle piazze ma nel Parlamento”.

15.25 – “Far votare i cittadini è l’essenza della democrazia, sollecitarli a votare ogni anno e’ irresponsabile”, aggiunge il premier.

15.23 – “Difficile conciliare la presentazione di una mozione di sfiducia con la permanenza in carica dei propri ministri”, ancora Conte riferendosi alla sfiducia da parte del carroccio nei confronti dell’Esecutivo. Un comportamento che secondo il presidente del Consiglio è “palesemente contraddittorio”.

15.20 – “La decisione della Lega di innescare la crisi di governo è fortemente irresponsabile. Il ministro dell’Interno ha mostrato di perseguire interessi personali e di partito”.

15.16 – Secondo Conte “è altamente probabile il rischio di esercizio provvisorio”.


15.12 – Quella del ministro Salvini di considerare chiusa l’esperienza di governo 
 “è una decisione grave, che comporta conseguenze molto rilevanti per la vita politica, economica e sociale del Paese. La decisione della lega di chiudere questa esperienza di governo per tornare alle urne la reputo grave”.


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