“La crisi? Renzi pensa a se stesso | Faraone, replicante senza rossore” - Live Sicilia

“La crisi? Renzi pensa a se stesso | Faraone, replicante senza rossore”

Cracolici: “Vogliono la scissione, per questo ora sono per il governo con i M5s. Che cambierebbe in Sicilia? Una nuova scusa per Musumeci. Votiamo”.

L’INTERVISTA
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3 min di lettura

“Ma quale interesse per l’Italia. Renzi pensa solo ai suoi progetti politici. Non si spiegherebbe altrimenti il rovesciamento della sua posizione politica”. Ovvero l’apertura a un governo con gli “odiati” grillini. Antonello Cracolici ne è sicuro: “I renziani pensano alla scissione. Il voto anticipato avrebbe solo rovinato i loro piani”.

Ne è sicuro? Cosa glielo fa pensare?

“Le sembra normale la retromarcia fatta nei confronti del Movimento cinque stelle? Guardi il caso Faraone…”.

Cioè la sua ‘defenestrazione’ da segretario e il commissariamento del Pd in Sicilia…

“… che sarebbe stata il frutto, ha detto proprio Faraone, della sua scelta di opporsi a un presunto accordo tra il Pd e i Cinquestelle. E adesso, non molti giorni dopo quelle interviste, proprio lui è uno dei massimi sponsor di quell’accorso. Ora si deve fare il governo col Movimento, prima di ogni cosa. Come se lo spiega?”.

Non so, me lo spieghi lei.

“Semplice: Faraone è solo un replicante”.

Cioè?

“Il replicante di una narrazione nazionale. Utile solo per arrivare magari alla prossima Leopolda e lanciare il nuovo soggetto neocentrista. La narrazione per la quale adesso il cattivo è solo Salvini. E ci dimentichiamo di tutto il resto. Ma c’è un limite a tutto. Capisco che la coerenza non è più un valore, anzi è considerata ormai una cosa antica, ma lui è senza rossore”.

Tornando alle consultazioni. Lei cosa auspica? Che il governo si faccia, o che si vada al voto?

“Guardi, io all’inizio della legislatura avevo apertamente detto di essere favorevole a un dialogo con i Cinquestelle. Ma adesso è cambiato tutto e io sono per il voto. Per diverse ragioni”.

Quali?

“Intanto quelle che riguardano proprio i Cinquestelle. Rispetto a un anno e mezzo fa, il Movimento è un soggetto politico in crisi, che ha esaurito la sua carica che era tutta nel ‘vaffa’. Ora è ridotto solo a ceto politico, sbandato e impegnato a difendere se stesso. Che alleato sarebbe? Sarebbe come chi sta per affogare e tira giù anche chi va ad aiutarlo. L’altra ragione che mi spinge a sperare nel voto, invece, riguarda il Pd”.

Vale a dire?

“Credo che oggi il Partito democratico abbia uno spazio politico che non aveva da tempo”.

Molti sostengono che un governo M5s-Pd possa avere anche lo scopo di ‘frenare’ l’avanzata leghista. Che ne pensa?

“Penso che certamente non va sottovalutato il fatto che stiamo assistendo al più grande spostamento a destra dell’elettore italiano dal dopoguerra a oggi. Ma non si può fare politica solo individuando in Salvini il cattivo. E sarebbe perdente un governo con i M5s che nasce sotto l’equivoco sostegno dei renziani che lo avevano avversato”.

Se dovesse nascere, però, questo governo, il quadro politico sarebbe in qualche modo semplificato, al di là delle preferenze: un blocco Pd-M5s che si oppone al blocco di destra e centrodestra. Che effetti potrebbe avere questo ‘nuovo bipolarismo’ in Sicilia, ad esempio, dove il centrodestra è al governo?

“Penso che assisteremo all’ennesima sceneggiata napoletana pseudo-sicilianista del governatore Musumeci. Siccome da due anni non riesce a concludere niente, dà la colpa un po’ alla maggioranza che dice di non avere – mentendo – e un po’ a chi c’era prima, come in occasione dell’ultimo disavanzo trovato nel bilancio. Se dovesse nascere quel governo, avrà una scusa nuova: il governo nazionale cattivo. Un buon alibi per nascondere il fatto che il suo governo è nato morto, senza visione, senza un’idea della Sicilia”.


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