M5S e Pd alleati anche in Sicilia?| Chi spera, chi frena, chi dice no - Live Sicilia

M5S e Pd alleati anche in Sicilia?| Chi spera, chi frena, chi dice no

I franceschiniani spingono. No grazie dei grillini. Ma la chiave nei Comuni può essere il civismo.

Il grillino Giancarlo Cancelleri, ad Accursio Sabella che gli domandava se c’è da aspettarsi adesso alleanze M5s-Pd nei territori, magari nelle elezioni amministrative, ha risposto: “Escludo che ciò possa accadere. Del resto, la stessa domanda ce la fecero all’indomani della formazione del governo con la Lega. Siamo troppo diversi nel rapporto con i territori”.

Parole che sembrerebbero spegnere gli entusiasmi dei franceschiniani siciliani. I due big della corrente guidata dal redivivo ministro della Cultura, il primo a lanciare l’idea di un dialogo tra dem e pentastellati, hanno parlato subito apertamente di un auspicio di collaborazione anche sui territori. “L’auspicio è di trasfondere questo tipo di intesa nelle realtà locali – ha detto a Livesicilia il catanese Anthony Barbagallo -. Ad esempio ci sono alcune realtà nella nostra provincia in cui sia il Pd che i Cinque Stelle sono all’opposizione di alcune amministrazioni: questo può agevolare un percorso di condivisione per le prossime amministrative. Penso su tutte a due città della nostra provincia: Catania e Caltagirone”. E anche il capogruppo all’Ars Giuseppe Lupo su facebook è sembrato lanciare il cuore oltre l’ostacolo: a Roma “è nata una nuova coalizione alternativa alle destre, che potrà consolidarsi, anche a livello regionale e comunale”, prevede il politico palermitano. Ma è proprio così?

Certo, a sentire Cancelleri, sembrerebbe di no. Ma se una cosa la pazza crisi di governo agostana ci ha insegnato è che di questi tempi il motto “mai dire mai” è quanto mai di attualità. Il Pd da un pezzo considerava il Movimento 5 Stelle un interlocutore impossibile, Renzi e i suoi avevano persino lanciato una campagna social con l’hashtag #senzadime pochi giorni prima di benedire il salto della quaglia dei grillini. Quanto ai pentastellati, per riportare l’elenco di insulti da loro riservati al Partito democratico solo negli ultimi due anni non basterebbero le pagine di Guerra e pace. E allora, è possibile che la nuova alleanza del Conte bis alla fine si traduca in un patto esportabile anche a livello territoriale? È troppo presto per escluderlo. E nel centrodestra già ci si comincia a pensare. Perché un’alleanza tra grillini e Pd in Sicilia sarebbe temibile alle urne per la coalizione che oggi sostiene il governo Musumeci.

La deputata regionale dei 5 Stelle Valentina Zafarana è assai prudente: “Come gruppo all’Ars abbiamo condiviso sempre lo stesso atteggiamento: col Pd c’è stata collaborazione sui temi. Ma non nascondo che molte volte ci si è trovati invece totalmente in contrasto. E quindi al momento ritengo di no. Poi se per esempio sulla legge sui rifiuti si troverà un dialogo ben venga”.

Baldo Gucciardi del Pd lascia aperta la porta ma senza fretta: “Le fotocopie a qualunque livello non possono funzionare. Penso che una prospettiva di un’intesa politica sui territori ci sia perché sono più i punti di assonanza che di contrasto ma non si può immaginare un’intesa come fotocopia di Roma, va costruita proprio sui territori. Non è una cosa automatica che può avvenire in una mattina. Ma è chiaro che questo governo a Roma ci impone di provarci”.

E anche tra i dem c’è chi come l’ex segretario Fausto Raciti non la vede proprio: “Io penso che quello d Roma sa un governo difensivo, di tenuta per impedire a un signore di dire da una spiaggia quando si deve andare a votare. Si faranno alcune cose per mettere in sicurezza il nostro sistema democratico a partire dal proporzionale. Onestamente non vedo le condizioni per discutere di un’alleanza organica tra il Partito democratico e i 5 Stelle. Un conto è parare l’urto di ciò che ha provato a fare Salvini, un altro è fare un’alleanza in Sicilia”.

“Ne abbiamo parlato all’Ars con l’onorevole Barbagallo, più che di alleanza di temi comuni. E penso che da questo punto di vista qualcosa si farà. Per esempio sulla riforma dei rifiuti e dell’urbanistica”. Così il 5 Stelle Gianpiero Trizzino. Alleanze sui territori? “Sono d’accordo con Giancarlo, siamo nati diversi. Ma sui temi abbiamo già collaborato in commissione Ambiente”.

Insomma, se sono rose fioriranno, ma il tempo della fioritura sembra per lo meno lontano. Anche se nell’intervista di Cancelleri si ribadisce un’apertura. Quella dell’alleanza con i soggetti civici. “Le civicità vanno valorizzate ed esaltate, condivido quanto ha detto Cancelleri”, dice Gucciardi. Sarà questa la via per il nuovo patto in salsa sicula tra ex nemici?

 


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