Bellolampo, i tir tornano indietro| L'Antimafia: indagine sui rifiuti - Live Sicilia

Bellolampo, i tir tornano indietro| L’Antimafia: indagine sui rifiuti

Bellolampo (foto d'archivio)

Respinti i rifiuti dalle discariche private catanesi: "Non in regola". Orlando sentito dai commissari all'Ars.

PALERMO – Mentre l’Antimafia all’Ars annuncia l’apertura di un’inchiesta sulla gestione dei rifiuti, i camion spediti da Bellolampo nel Catanese tornano indietro carichi di spazzatura. Le discariche di Motta e Lentini hanno rispedito al mittente buona parte del carico inviato da Bellolampo perché i rifiuti sforavano la quantità di umido prevista dalla normativa. Un bel guaio e un ulteriore sperpero di denaro per Palermo. E così oggi pomeriggio all’assessorato regionale ai Rifiuti si terrà un nuovo vertice, con al tavolo anche i gestori delle discariche per superare questo ulteriore scoglio. Pareva che tutto fosse stato risolto con l’ultimo summit dell’altro ieri che aveva trovato soluzioni per scongiurare l’emergenza nella discarica palermitana, che trabocca di rifiuti. Tra le altre cose era stato autorizzato il conferimento in trasferta e si era autorizzata Rap a utilizzare due aree di Bellolampo, di cui una in passato gestita da privati e una destinata ai rifiuti inerti per posizionare due impianti: un tritovagliatore e un impianto di biostabilizzazione che potranno trattare 600 tonnellate di rifiuti al giorno. Ora, però, i camion spediti nel Catanese sono tornati indietro e si cercherà di capire come risolvere questa ulteriore complicazione.

Intanto, oggi il sindaco di Palermo Leoluca Orlando è stato audito in Commissione antimafia all’Ars. Una seduta che, annuncia l presidente della commissione Claudio Fava, “avvia un ciclo di lavoro finalizzato ad indagare la gestione dei rifiuti in Sicilia. Dall’audizione di oggi si conferma il danno procurato alla Sicilia dal un sistema di monopolio privato sul ciclo dei rifiuti e dai ritardi nella realizzazione degli impianti pubblici”.

“La sensazione – continua Fava – è che l’impianto palermitano di Bellolampo, principale struttura pubblica esistente in Sicilia, dia fastidio. Ne sono conseguenza atti amministrativi e fatti criminali destinati a creare un clima di precarietà a vantaggio dei privati. Se registriamo positivamente, su questo tema, le intenzioni dell’assessore Pierobon, ci appaiono da approfondire alcune scelte delle agenzie regionali preposte ai controlli: non vorremmo trovarci davanti ad una doppia governance in cui gli sforzi per superare situazioni di crisi, derivanti da anni di gestione monopolista, vengono ostacolati da altri settori della stessa amministrazione regionale, a danno della collettività. Sarà uno dei temi di indagine su cui si impegnerà la Commissione antimafia a partire dalla prossima settimana”.

Fava insomma sembra accreditare le accuse di complotto sollevate da Orlando a proposito delle tormentate vicende di Bellolampo. Il governo regionale sta lavorando nella direzione di potenziare il pubblico a scapito del privato nel disastrato settore dei rifiuti. Ma certo, alcune inefficienze non aiutano, a prescindere dagli eventuali sabotaggi. Il clamoroso ritardo della città di Palermo sulla raccolta differenziata, ad esempio, continua a stressare la discarica cittadina. A questo si aggiungono i ritardi per la realizzazione della settima vasca lamentati dal Comune. E così i piazzali davanti alla discarica si sono riempiti di immondizia. Il piano varato in settimana dovrebbe consentire di tornare alla normalità in quattro mesi. Sempre che i tir non continuino a essere rispediti al mittente.


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