Miccichè: “Il governo rispetti l'Ars | Armao ha detto sì alle coperture” - Live Sicilia

Miccichè: “Il governo rispetti l’Ars | Armao ha detto sì alle coperture”

A Sala d'Ercole è l'ora della resa dei conti. Il presidente dell'Assemblea: "I collegati li ha voluti l'esecutivo. E nessuno tiene leggi nel cassetto".

PALAZZO DEI NORMANNI
di
4 min di lettura

PALERMO – “Sono amareggiato per le parole del presidente della Regione: qui non ci sono leggi nei cassetti. Il disavanzo? Non abbiamo avuto nessuna comunicazione ufficiale mentre abbiamo avuto solamente sicurezze sulle coperture. I collegati sono del governo”. Fra Il presidente dell’Ars e il  governo regionale è scontro, una frattura “non politica ma personale”. E sull’impugnativa al Collegato Miccichè ha chiarito: “Ci sarà maggiore prudenza visto che potrebbe nascere del nuovo disavanzo e c’è un’indubbia generale delicatezza dei conti regionali”.  Negli scorsi giorni il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, in contestazione con il governo, ha annunciato che oggi avrebbe affrontato in aula il tema dei conti in rosso e così è stato. 

Negli ultimi giorni sull’operato dell’intero governo sono piovute le critiche, specie dopo la conferenza stampa del governatore della scorsa settimana in cui Musumeci ha attaccato il governo Crocetta per non avere fatto una corretta operazione sul disavanzo. Ma l’inquilino di Palazzo d’Orleans ne ha avute anche per il parlamento regionale che “creato la situazione dei collegati” e che “ha le leggi nei cassetti ma non le approva”.

Miccichè ha fatto un lungo excursus di quello che è successo.“Con riferimento al maggior disavanzo di recente accertato dalla giunta regionale e più in generale rispetto alla situazione finanziaria della Regione, è mio dovere fare dei chiarimenti. In data 10 giugno 2019 – ha raccontato Miccichè – è stato approvato un primo rendiconto che è stato inviato al giudizio di Parifica della Corte dei conti. Conseguentemente, la Corte ha segnalato un possibile peggioramento del risultato di amministrazione pari a 2 miliardi e 768 milioni di euro circa, che si aggiungerebbero ai già acclarati 6 miliardi e 974 milioni circa. Successivamente – ha proseguito il presidente dell’Ars -, in Commissione Bilancio, nonostante l’avviso espresso dalla Corte dei Conti sul peggioramento del risultato di amministrazione, il Governo ha dato copertura finanziaria ai disegni di legge in esame senza informare la Commissione e l’Assemblea del carteggio in itinere con l’organo contabile. Dalle operazioni di verifica compiute è stato accertato un aggravamento del risultato di amministrazione per l’esercizio finanziario 2018 pari a circa 400 milioni di euro. Il governo nonostante il carteggio con la Corte – ha attaccato il presidente dell’Ars – non ha dato notizia al parlamento ma ha piuttosto continuato a dare copertura ai disegni di legge. Con l’accertamento del nuovo disavanzo la giunta non ha indicato le coperture per spalmarlo. Nessuna comunicazione ufficiale – ha specificato Miccichè – è stata data alla presidenza dell’Assemblea. Sono notizie che abbiamo appreso dalla stampa”.

Miccichè poi si è occupato di quello che è accaduto al ritorno dalle ferie. “A fine agosto l’assessore all’Economia ha assicurato la copertura finanziaria del testo”.  Nella prima seduta utile Miccichè ha chiesto al governo di riferire e ne ha ottenuto una breve nota in cui si riconosceva che il disavanzo era cresciuto. “Allora – prosegue – ho inviato successivamente una nota formale e personale al Presidente della  Regione che mi ha invitato ad avere ‘prudenza’ nell’esame del disegno di legge in discussione limitandolo alle norme urgenti che non prevedono spesa. È mio preciso dovere assicurare la costituzionalità della legge per quanto riguarda il rispetto dell’equilibrio di bilancio”.

Poi Miccichè si è occupato della questione dei Collegati. “Su richiesta dell’esecutivo – ha sottolineato Miccichè – si è convenuto di approvare una legge di stabilità limitatamente al suo contenuto tipico eliminando da essa tutte le norme di settore, al fine di evitare il lunghi esercizi provvisori. I collegati non sono un’invenzione, un capriccio o volontà del parlamento. Sono stati richiesti dal governo”.

Ma il presidente dell’Ars interviene anche sul fatto che Musumeci avrebbe detto “che l’Ars tiene le leggi nel cassetto”. “Se il parlamento fosse stato avvisato già a giugno piuttosto che andare appresso a questi collegati avrebbe potuto fare seguito alle riforme. È  interesse di tutti i partiti approvare le leggi. Le parole di Musumeci mi hanno addolorato. Non abbiamo nessun interesse a tenere le leggi chiuse nei cassetti. Tutti i partiti chiedono l’approvazione della legge sui rifiuti. Non c’è nulla di segreto e di nascosto. Qui i cassetti sono aperti. Abbiamo piuttosto bisogno di un governo che collabori”.

Le polemiche

Sempre in settimana dal Pd Lupo ha chiesto che il presidente della Regione riferisca in aula e ha attaccato:invece di governare Musumeci continua a fare una strumentale opposizione a Crocetta. Riconosca piuttosto i suoi errori che hanno di fatto paralizzato il Parlamento con una legge finanziaria a ‘puntate’”. Musumeci infatti ha continuato ad accusare il Pd dicendo “chi è stato carnefice non può vestirsi da vittima”. Inoltre è di ieri la notizia che l’impugnativa statale ha colpito un terzo del “collegato generale” approvato lo scorso luglio.

Le critiche sono state ancora  più aspre per l’operato dell’assessore all’Economia Gaetano Armao è arrivato un fuoco incrociato dell’opposizione e della stessa maggioranza. Mentre Miccichè ha annunciato di avere pronto un dossier in cui ha raccolto le note dell’assessore all’Economia su cui si affermava che le coperture per le leggi c’erano. Da Antonello Cracolici (Pd) è arrivato l’invito “se non sa fare il suo compito lo aiutiamo ad andare via noi con una mozione di sfiducia”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI