Call center, l'impegno del governo | Bloccati i licenziamenti Almaviva - Live Sicilia

Call center, l’impegno del governo | Bloccati i licenziamenti Almaviva

Buone notizie dal vertice al Mise dove si sono decise le prossime mosse per salvare il settore

IL VERTICE A ROMA
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PALERMO – Un accordo ponte per scongiurare i 1.600 licenziamenti del polo palermitano di Almaviva contact, e un aggiornamento del tavolo il 14 ottobre per riaprire la discussione sul settore call center: da Roma arrivano buone notizie, a conclusione dell’incontro fra l’azienda, i sindacati, le rappresentanze della Regione Siciliana e del Comune di Palermo, e i ministri del Lavoro Nunzia Catalfo e per il Sud Giuseppe Provenzano. Insieme ai due ministri siciliani, anche tre palermitani del Movimento cinque stelle: il sottosegretario al Lavoro Steni Di Piazza e le parlamentari Roberta Alaimo e Valentina D’Orso.

I sindacati hanno ribadito la necessità di mettere in sicurezza Almaviva contact Palermo a fronte di un percorso politico, e il nuovo governo ha ricevuto il messaggio: il 14 ottobre è stato fissato un nuovo tavolo al ministero dello Sviluppo economico per ridiscutere l’intero settore, al quale parteciperanno nuovamente i ministeri del Mezzogiorno, del Lavoro e dello Sviluppo economico.

Gli obbiettivi si riassumono in tre parole: regole, volumi e riqualificazione. Sulle prime, l’intenzione è di rivedere l’attuale protocollo (risalente al 2017, sotto il governo Renzi). Per il capitolo volumi, i sindacati auspicano un confronto certo coi committenti: nel capoluogo Tim e Wind Tre avevano tagliato le commesse creando i 1.600 esuberi al momento scongiurati (oltre metà dei dipendenti del sito); le sigle hanno chiesto di rendere pubblici i contratti e che i dispositivi sulle chiamate in entrata e in uscita siano visibili a tutti, in modo da poter vigilare sulle reali cause di delocalizzazioni sempre più frequenti. Sul fronte riqualificazione, invece, si lavorerà a un percorso di formazione dei lavoratori parallelamente alla digitalizzazione dell’intero settore, aspetto sul quale la Regione Siciliana ha manifestato la disponibilità a investire.

Rimane comunque aperta la questione di Almaviva contact Palermo, che al momento verrebbe messa in salvo da un accordo ponte con ammortizzatori sociali molto inferiori: la solidarietà rimane, ma al 35% e almeno fino a marzo 2020, contro il 60 circa che era in vigore dopo il taglio dei flussi di chiamate dei committenti. Il governo nazionale continua quindi a concentrarsi sul settore call center, e per Palermo l’accordo prevede l’apertura di un tavolo istituzionale specifico che monitori il percorso.

“Il giudizio è positivo – dice Giuseppe Tumminia, segretario Uilcom Sicilia, a margine del vertice – perché il governo, nella sua massima collegialità, si è presentato compatto e convinto. Ora però c’è un fattore tempo, che ha il suo grande peso, e c’è da rivedere il ruolo dei committenti, che va ricondotto a un bene nazionale: chi rappresenta grossi gruppi e muove miliardi di euro in comunicazioni, deve garantire una tenuta sociale – continua Tumminia -. Tim e Wind hanno garantito una programmazione di incremento dei volumi di traffico sino a dicembre per quanto riguarda il sito di Palermo ed è già un buon inizio. L’auspicio è che si possa regolamentare un settore che nell’Isola conta più di ventimila persone”.

“Finalmente al tavolo abbiamo trovato ministri e sottosegretari, sinonimo di serietà – commenta Maurizio Rosso, segretario generale Slc Cgil –. “L’accordo di cassaintegrazione in deroga verrà firmato in questi giorni. Abbiamo detto che abbiamo bisogno di regole su contratti, tariffe e delocalizzazioni, e c’è stato un impegno certo con una data. Spostando il baricentro su Almaviva Palermo, questo significa che il nostro garante diventa il governo – continua – che ha compreso il dramma generale ma anche quello palermitano. Non si possono licenziare 1.600 persone, ma per non licenziarle ovviamente servono degli interventi: il lavoro nei call center può sviluppare tantissima occupazione, perché è sinonimo di settore dei servizi e ormai a Palermo è ben radicato”.

“Per Palermo altra cassaintegrazione, ma è indispensabile trovare risposte strutturali per l’intero settore dei call center che continuano a registrare alcune dinamiche negative come la delocalizzazione del lavoro all’estero”. Così Luigi Le Pera dell’Ugl Tlc, al termine dell’incontro. L’Ugl chiede che il 14 ottobre giungano, “soprattutto da parte dei committenti, le adeguate risposte che questo settore attende da anni”. Sulla delocalizzazione, Le Pera ribadisce come questa “porti con sé un problema ulteriore mai risolto appieno, quello della certezza del rispetto della privacy degli utenti, i cui dati sensibili vengono gestiti in call center situati in Paesi extra Ue. Ragione in più per procedere al rientro in Italia di attività gestite all’estero e non vincolate dai Trattati europei”.

“Il governo continua a essere molto presente sul caso Almaviva – afferma il sottosegretario Di Piazza –. Stiamo seguendo la crisi con la massima attenzione con l’intento di tutelare prima di tutto i lavoratori e le famiglie”.

“La delocalizzazione all’estero delle commesse unitamente ad altre criticità e distorsioni del settore call center hanno colpito Almaviva e i suoi lavoratori – spiegano Alaimo e D’Orso –. Stiamo parlando di 1.600 impiegati su 2.800 dipendenti che oggi stanno vivendo un incubo. Questo tavolo con il ministro del Lavoro Catalfo e con il ministro per il Sud Provenzano, voluto fortemente anche da noi parlamentari di Palermo, è volto a trovare una soluzione”.

La nota del Comune

“L’incontro al Ministero del Lavoro con i ministri Catalfo e Provenzano e i sottosegretari Todde e Di Piazza ha aperto una prospettiva di soluzione sulla vertenza Almaviva Palermo dopo mesi di preoccupazioni e tensioni. La disponibilità dell’azienda ad un’intesa per evitare gli esuberi a fronte di impegni e misure strutturali del governo che possano assicurare condizioni differenti con la committenza principale come Tim, Wind e Alitalia è certamente un dato positivo”. Lo dicono il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’assessora Giovanna Marano al termine dell’incontro a Roma sulla vertenza Almaviva. “Esprimiamo apprezzamento al governo nazionale per aver accolto l’appello del territorio, delle lavoratrici e dei lavoratori, dell’amministrazione comunale – aggiungono – Ora è necessario che questo cammino intrapreso trovi attuazione nella esplicitazione degli impegni che oggi sono stati dichiarati, con un percorso ed iniziative concrete in un settore che per i livelli occupazionali è strategico nella nostra città”.

Parla il ministro

“Questo incontro è il segno della rinnovata volontà del governo di assumere la vertenza Almaviva come una priorità. Palermo, la Sicilia, il Sud non possono permettersi ulteriori perdite occupazionali. Le condizioni per trovare una soluzione ci sono, a partire da quanto emerso in questo tavolo, con l’impegno da parte dell’azienda di evitare di assumere iniziative che avrebbero complicato il percorso e l’impegno da parte dei sindacati e delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno già subito enormi sacrifici per salvare la prospettiva del lavoro”. Così il suo profilo Fb il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che ha partecipato al tavolo sulla vicenda del sito Almaviva di Palermo. “Ma Almaviva dovrà inserirsi nel quadro di un impegno generale per affrontare i nodi strutturali del settore dei call center che, soprattutto nel Mezzogiorno e in particolare in Sicilia, hanno un’importanza strategica – aggiunge il ministro – Per questo il tavolo che si aprirà presso il ministero dello Sviluppo Economico dovrà verificare lo stato di attuazione del protocollo sui call center e un suo eventuale aggiornamento, la rigorosa applicazione dei contratti dignitosi in primo luogo nelle committenze pubbliche e una battaglia in sede europea sulla sostenibilità economica e sociale delle tariffe, per fermare la competizione al ribasso sul costo del lavoro”. (ANSA).


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