Il cognome che condanna | Se mio padre fosse un boss? - Live Sicilia

Il cognome che condanna | Se mio padre fosse un boss?

foto d'archivio

Le domande che nascono dall'intervista a Luciana Ciancimino.

I figli della mafia
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1 min di lettura

I ‘figli innocenti’ della mafia hanno diritto a una vita normale? I figli che non hanno alcuna colpa, ma portano un cognome pesantissimo, hanno diritto alla felicità, alla serenità, come tutti? Questa è la domanda che nasce dall’intervista con Luciana Ciancimino.

In quella chiacchierata si coglie un autentico accento di sofferenza, una urgente necessità di trasparenza: di essere giudicati, amati e odiati, per ciò che si è, non per il cognome estratto a sorte o per i vantaggi che un certo tenore di vita ha garantito.

Perché poi, quando entra la polizia in casa, all’alba, e arresta un padre, anche i vantaggi (nell’esclusivo punto di vista del figlio o della figlia) diventano presunti e relativi al cospetto dei traumi. Incominciano i processi, il carcere, con trafile dure. Che sono tali perché commisurate a una colpa da scontare. Ma quella colpa ha effetti tragici sull’innocenza.

Tema scabroso: la mafia è il male assoluto, il nostro nazismo. I figli di un gerarca corresponsabile di enormi atrocità avrebbero diritto a un’esistenza appunto ‘normale’? Risposta difficile da dare tra testa, stomaco e cuore.

Ma, forse, ‘essere migliori’ significa scorgere nel prossimo un essere umano, non un marchio, non una storia di altri, un essere umano, semplicemente, con la sua storia, con le sue ferite e con la sua speranza, con la sua legittima aspirazione alla gioia.

Tanti di noi sono stati fortunati, ché nessuno si sceglie la famiglia. Lo strazio della separazione da un padre è stato alleviato dalle benedizioni che ne hanno salutato la dipartita. Erano uomini nella pienezza di un’esistenza dedita al bene. La loro memoria è fatta di abbracci, lacrime e preghiere in ogni circostanza.

E se fossero stati boss, mafiosi, o, comunque, titolari di esistenze dedicate al male? Probabilmente, ne avremmo avremmo sofferto, ci saremmo interrogati fino a una tensione insopportabile.

Certamente, con immenso dolore, li avremmo amati.


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