La strage di migranti del 2013| Cerimonia col sindaco alla Cala - Live Sicilia

La strage di migranti del 2013| Cerimonia col sindaco alla Cala

Il ricordo del terribile naufragio.

PALERMO – Il sindaco Leoluca Orlando oggi pomeriggio alla Cala ha partecipato alla Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione in ricordo dei 366 migranti morti il 3 ottobre 2013 al largo dell’Isola dei Conigli, a Lampedusa. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, i segretari regionali dei sindacati confederati, Monsignor Genualdi in rappresentanza dell’Arcivescovo di Palermo, il presidente della Consulta delle Culture, Ouattara Ibrahima Kobena oltre ad una rappresentanza di giovani migranti giunti a Palermo attraverso la Libia e il Mediterraneo.

Sul tema dei migranti, nei giorni scorsi il sindaco Leoluca Orlando ha ricevuto il Presidente del Comitato Consultivo Provinciale Inail di Palermo, Michelangelo Ingrassia, che nell’ambito del Protocollo d’Intesa siglato lo scorso febbraio tra il Comune e il Comitato ha illustrato uno studio effettuato dallo stesso Comitato sui dati statistici relativi alla situazione infortunistica dei lavoratori immigrati extraeuropei in Italia e in Sicilia. Questi registrano un crescente coinvolgimento dei lavoratori immigrati extraeuropei in episodi infortunistici accaduti in Italia.

“I migranti – ha detto Leoluca Orlando – muoiono in mare e muoiono sul posto di lavoro. In questo non sono diversi dagli italiani. Esattamente come i migranti italiani che negli anni ’50 e ’60 morivano nelle miniere del Belgio, oggi i migranti africani ed asiatici in Europa e in Italia sono relegati da politiche inumane e criminogere, ai margini della società, sfruttati nei campi, nei lavori più duri ed umili. Tutto questo conferma che dietro il riconscimento dei diritti dei migranti vi è il riconoscimento dei diritti di tutti. Le tante manifestazioni di oggi a Palermo, con in prima fila chi vive e rappresenta il mondo del lavoro e i suoi diritti, sono la migliore testimonianza di una sensiblità diffusa, di un mondo del lavoro che ha compreso l’importanza di non creare divisioni fra i lavoratori”.(ANSA).


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