Bella la pedonalizzazione | Ma non quella selvaggia - Live Sicilia

Bella la pedonalizzazione | Ma non quella selvaggia

Lettera aperta a Giusto Catania.

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3 min di lettura

Caro Catania,

ti scrivo una lettera aperta, col permesso del direttore, perché aperto è il dibattito, in questa città e tra questi cittadini, se la radicale pedonalizzazione del centro sia cosa buona o ingiusta.

Tu, legittimamente, la tua messa l’hai cantata, sui giornali e un po’ ovunque; tanta gente però mi pare non voglia mettersi il cuore in pace.

Ora, apprezzo sinceramente lo sforzo di avvicinare Palermo agli standard di una città moderna e di certo quando passeggio per le vie di quel centro mi si apre il cuore e pure la fame, visto che dove ti giri ti giri è una specie di Santiago di Compostela del food.

Va bene, la pedonalizzazione è cosa giusta. Ma se essa diventa selvaggia, è veramente cosa buona e giusta?

Tu, che giusto devi esserlo per forza, rispondi a queste domande.

Se mancano i parcheggi pubblici (e mancano, abbi fede, perché in sette anni d’illuminata amministrazione Orlando … che Dio l’abbia in gloria … non è stato realizzato nemmeno un parcheggio), la pedonalizzazione s’ha da fare lo stesso? Non pensi che un centro storico, pedonale h24 e sette giorni su sette, senza adeguati parcheggi sia come una chiesa senza acquasantiera? I residenti e quelli che ci lavorano e quelli che vanno lì solo per goderne: non sarà, il loro, un perenne pellegrinaggio?

E ancora, se il trasporto pubblico locale è deficitario (e lo è, abbi fede, altrimenti chiedilo al presidente dell’Amat, il quale, poverino, santìa tutti i giorni per quegli autobus fermi in rimessa), insomma se il trasporto pubblico di standard moderno ha ben poco, la pedonalizzazione è lo stesso benedetta? O davvero pensi che basta attaccarsi alla speranza del tram? O davvero pensi che la carenza degli autisti possa un giorno risolversi con quel concorso che sa di miracoloso, viste le economie d’un Comune che continua a ricorrere ad anticipazioni di cassa per le spese correnti?

E vogliamo parlare di quella gran camurria d’inquinamento? Una croce, è vero, che dobbiamo però portarci tutti sulle spalle. E tu lo sai, caro Catania, che se pedonalizzi tutto il centro storico (240 ettari di territorio, il più grande d’Europa) e lo fai h24, sposti l’inquinamento atmosferico ed acustico fuori dalle sue mura, intasando tutta l’area adiacente; non puoi non saperlo, è giusto?

E comunque, sei assolutamente convinto che questa operazione nel complesso abbia giovato a tutte le categorie commerciali e che la sua estensione possa quindi giovare ad esse ancor di più? Te lo chiedo perché ho la sensazione che il nostro centro storico sia diventato l’eldorado dei baristi e il cimitero di Prada e degli altri negozi; e non è che puoi dire a chi vende scarpe di cominciare a fare ciambelle! Magari riusciranno tutte col buco, ma sempre ciambelle fatte da scarpari mangeremmo … con tutto il rispetto per gli scarpari, s’intende.

E la Sicurezza? Sei sicuro che tutti saremo al sicuro? Riflettici su. Facciamo finta che una Domenica sera io decida di andare a fare un giro in centro con mia moglie e che per farlo, non essendoci parcheggi lì vicino, debba prendere un autobus. L’autobus passa? E a fine serata mi ci vedi, per esempio, in zona stazione centrale ad aspettare il mezzo mano e manina con la mia mogliettina? Tu lo faresti?

Insomma assessore, si fa presto a dire: pedonalizziamo tutto e amen. Vero è che la filosofia palermitana c’insegna che tanto n’aiuta u Signuri. Ma, metafora per metafora ecclesiale, ci vuole la ZTL ma no addumari i lumini! Sì perché, di questo passo, a noi palermitani non rimarrà che accendere lumini votivi e affidarci a tutti i santi del calendario. Oppure pagare e soffrire.

Post scriptum: in tutta la lettera mi sono concesso la licenza di darti del tu: mi perdonerai per questo, ma Orlando, che Dio l’abbia in gloria, ci ha ormai abituati a un ecumenismo di maniera che ci fa tutti fratelli.


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