"Musumeci cambierà la Sicilia| Micciché? Sa cos'è la politica" - Live Sicilia

“Musumeci cambierà la Sicilia| Micciché? Sa cos’è la politica”

Intervista a Giusi Savarino. "Col presidente dell'Ars si troverà una sintesi. Abbiamo fatto tanto, ma poi si attaccano ad Ambelia".

L'intervista
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4 min di lettura

Giusi Savarino, deputata di Diventerà Bellissima, come sta questo centrodestra?

“È una coalizione che si sta rafforzando, a livello nazionale e sui territori. E immagino che vincerà anche in Umbria. La manifestazione di Roma è stata dimostrazione di grande forza e vitalità dell’intera coalizione”.

Però mentre a Roma si danno dimostrazioni di forza, come le chiama lei, a Palermo i vertici delle istituzioni regionali, Musumeci e Micciché, si scontrano.

“I due personaggi hanno differenze caratteriali che conoscevamo già. È inevitabile che possano emergere, ma si è sempre trovata una sintesi. Come quando si è unita la coalizione sul candidato ritenuto migliore da tutti. E come si farà al di là delle piccole frizioni frutto solo di un approccio diverso”.

Quindi secondo lei alla fine una sintesi si troverà.

“Sì, ad esempio sui vitalizi non ho dubbi che all’interno del centrodestra ci sia qualcuno che voglia fare pesare sui siciliani la mannaia di un taglio da 40 milioni. Ma ovviamente andrà fatto in maniera ponderata, tenendo conto delle specificità siciliane e anche per non incorrere nei ricorsi”.

Da deputato che ne pensa della querelle sulla conduzione dei lavori d’aula di Micciché?

“Ognuno vive il proprio ruolo in maniera diversa. Micciché è più esuberante ma fa politica da trent’anni e capisce come funzionano le cose della politica”.

Dove sta andando il vostro movimento? Perché a un certo punto sembrava che foste in avvicinamento verso la Lega, poi non si è capito più bene.

“Noi siamo all’interno del centrodestra. Stiamo radicando il movimento, abbiamo organizzato un corso di formazione dedicato alla nostra classe dirigente giovane. Siamo ancorati nel centrodestra, è un movimento territoriale radicato in Sicilia e quando le competizioni elettorali ce lo impongono dobbiamo trovare accordi con partiti nazionali. Vediamo cosa nasce, cosa succede, il presidente Musumeci è ormai un leader del centrodestra nazionale”.

E che spazio avete in questo centrodestra nazionale?

“Il centrodestra è una forza vincente, ma è in evoluzione perché ci sono delle spinte diverse. Noi siamo ancorati a cercare di dare maggiore voce alla Sicilia. Accanto a un presidente che lavora come un pazzo per cambiare la Regione. Fosse per lui rimarrebbe 24 ore al giorno a Palazzo d’Orleans a lavorare, noi lo spingiamo a uscire e a comunicare quello che sta facendo. Musumeci sta cercando di rendere con le carte in regola questa terra. Certo, molto più facile è andare agli show in tv come faceva Crocetta”.

Ancora Crocetta?

“Sì, perché se a questo si aggiunge che ci sentiamo fare le ramanzine in aula da chi negli ultimi otto anni ha messo in ginocchio la Regione, cioè il Pd…”.

Il Pd tra le altre cose ha rinfacciato a Musumeci la vicenda di Ambelia e dei soldi spesi per l’impianto ippico del suo paese. Lei che ne pensa?

“Che è un esempio virtuoso rispetto a qualcosa di negativo che era successo con Crocetta, quando lì c’era degrado e abbandono malgrado i costi”.

Le opposizioni però dicono che Musumeci pensa solo a cavalli e borghi fascisti.

“C’è sempre altro da fare. Loro non hanno fatto né questo né quello. Noi le cose le facciamo, un passo alla volta. Sui rifiuti Lupo dice che non si presta al confronto perché le loro proposte le hanno fatte. Quali? Quelle dei loro anni che hanno fatto arricchire in questi anni pochi notabili e che hanno riempito gli Ato di debiti e le città di ‘munnizza’?”.

Le elezioni sono state due anni fa. Per quanti anni ancora vi appellerete alle responsabilità di ‘quelli che c’erano prima’?

“Quando spuntano disavanzi come questi, certo questo non si può dire che sia colpa nostra. Il presidente sta affrontando un passo alla volta tutti i temi, ad esempio sulla sanità è stata approvata la rete ospedaliera, e poi i bandi per i concorsi, investimenti importantissimi su Palermo che stanno partendo, come il Rimed. A Siracusa si sta approvando il progetto per il nuovo ospedale. Anche il centro direzionale della Regione è un importante investimento, poi però si attaccano ad Ambelia, è ridicolo”.

Ma non è che questo governo ha qualche problema a trasmettere quello che fa?

“Sì, assolutamente c’è un problema di comunicazione. Noi infatti spingiamo molto il presidente in questo senso. Ma lui da leader preferisce lavorare che apparire”.

C’è bisogno di un rimpasto in giunta?

“Non è un problema se sia all’ordine del giorno o meno. È chiaro, ci sono molti assessori che sono più operativi e stanno dando risposte più celeri. Non tutto va alla stessa velocità ma saranno i partiti insieme con il presidente della Regione a valutare se dare un’accelerazione, certamente nessuno si straccia le vesti”.

Secondo lei con questa arietta che tira all’Ars che speranze ha le legge sui rifiuti che le è cara perché viene dalla commissione che lei presiede?

“Abbiamo fatto 27 riunioni di commissione. E immaginato una riforma che cambiasse davvero. E che andasse verso le indicazioni che ci arrivano dall’Anticorruzione e dalla Corte dei conti. Se poi fronte a questo qualche forza politica si mette di traverso per non fare ottenere il risultato al governo Musumeci se ne assume la responsabilità davanti ai siciliani”.


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