L'inchiesta sul Capodanno | "Gli imputati vanno assolti" - Live Sicilia

L’inchiesta sul Capodanno | “Gli imputati vanno assolti”

Il Tribunale di Palermo

La richiesta del pubblico ministero. Sotto processo tre dipendenti comunali e un imprenditore

PALERMO – È il pubblico ministero a chiedere l’assoluzione di tutti gli imputati. Il processo è quello sull’organizzazione dei festeggiamenti per il Capodanno 2013. Gli imputati sono Francesco Ania, allora dirigente del servizio Attività culturali del Comune di Palermo, Francesca Ciancimino, componente dello staff del dirigente, e il funzionario Salvatore Tallarita.

Facevano parte della commissione che assegnò l’organizzazione dell’evento alla società Levana di Manfredi Lombardo, pure lui sotto processo. I dipendenti comunali sono accusati di abuso d’ufficio in concorso, l’imprenditore risponde di falso perché avrebbe autocertificato di possedere il Durc, il documento unico di regolarità contributiva senza il quale la Levana non avrebbe potuto partecipare alla gara e che in realtà avrebbe ottenuto solo dopo l’assegnazione.

L’inchiesta nacque dall’esposto di Andrea Peria, titolare dalla Terzo Millennio, una delle società escluse dalla gara. Per salutare il 2013 Palazzo delle Aquile affidò all’ultimo minuto l’organizzazione all’associazione Levana che portò in piazza Politeama il cantante Max Gazzè. Un lavoro, quello della commissione, assai contestato e accompagnato da polemiche. Secondo la Commissione, fondamentale era stato il fatto che la società vantasse l’esclusiva dell’artista. Un’esclusiva che nell’avviso comunale non era espressamente richiesta. Sul palco salì Gazzè e non Vinicio Capossela come proposto dalla Terzo Millennio e da altre due società arrivate a pari merito nella graduatoria.

Nel corso del processo, così si può sintetizzare il pensiero dell’accusa, rappresentata in aula dal pubblico ministero Enrico Bologna, non è emerso dolo nell’operato dei dipendenti finalizzato a favorire Lombardo.

La vicenda del Durc riguardava un mancato pagamento di 280 euro, poi sanato. E in ogni caso, hanno sempre sottolineato gli avvocati Andrea Crescimanno e Roberto Mangano, “in simili fattispecie di servizi non è prevista alcuna figura di Durc al momento della presentazione di progetti artistici o comunque infungibili”.

Adesso la passa alle difese per le arringhe. Poi, la sentenza.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI