"Bene il centrodestra unito | Giusto che Musumeci pensi al bis" - Live Sicilia

“Bene il centrodestra unito | Giusto che Musumeci pensi al bis”

Intervista a Salvo Pogliese. "Voglio restare sindaco. Il processo? Sereno, non accetto lezioni di etica".

L'intervista
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5 min di lettura

Salvo Pogliese, sindaco di Catania e coordinatore di Fratelli d’Italia, il suo partito si sta consolidando come seconda forza del centrodestra. Vi aspettavate questo genere di risultato dall’Umbria?

“Il dato dell’Umbra è molto importante per tutto il centrodestra ma in particolare per Fratelli d’Italia perché consolida un trend confermato da tutti i sondaggisti dopo le Europee. In Umbria superiamo la barriera del 10 per cento. E FdI si afferma come seconda forza del centrodestra, doppiando Forza Italia in quella regione. Viene espugnata una roccaforte rossa e il dato conferma qualora ce ne fosse di bisogno che in politica 3+2 non fa mai 5 ma rischia di diventare 2,9: quella aggregazione anomala ha disorientato soprattutto l’elettorato del Movimento 5 Stelle”.

Ci saranno ripercussioni nazionali secondo lei?

“È stata una bocciatura sonora per il governo nazionale ma so perfettamente la qualità dell’attak che incolla le loro poltrone e so già che un sussulto di dignità non si registrerà. Ci confronteremo dopo le altre regioni, dove credo che l’onda lunga del centrodestra compatto conquisterà altre roccaforti, mi riferisco all’Emilia Romagna per esempio”.

Lei parla di centrodestra unito, ma io ricordo che Giorgia Meloni fino a poco tempo fa parlava di un’alleanza senza Forza Italia.

“Io credo che il nostro elettorato abbia l’assoluta necessità di messaggi chiari. E devo dire che sia Fratelli d’Italia sia la Lega hanno sempre mandato messaggi chiari. C’è stato altro in Sicilia, penso a Micciché che ha sempre immaginato percorsi neocentristi. E quindi in quella fase c’era bisogno di un messaggio all’alleato di sempre. Io sono felice che invece si sia ricompattato il centrodestra, e che in Forza Italia prevalga la linea di coerenza. Con rapporti di forza interni alla coalizione radicalmente cambiati”.

È un centrodestra con poco centro…

“Sì, seppure io sono convinto che i centristi possano svolgere un ruolo importante in questa coalizione. I centristi devono percepire che l’unico posto naturale sia quello del centrodestra”.

D’altronde lei ha militato in Forza Italia fino a poco tempo fa…

“Sì, ma come lei sa uno dei motivi che mi hanno indotto a fare una scelta era che non si dava chiarezza ai nostri dirigenti e ai nostri elettori. Io mi sono sempre battuto nel Pdl e in Forza Italia, ma ad aprile l’ennesima goccia ha fatto traboccare il vaso. Non ho mai condiviso messaggi inciucisti o trasformisti. Ho sempre visto il centrodestra compatto. E mi auguro che Forza Italia continui a svolgere il suo ruolo nella sua metà del campo”.

Non le pare che Berlusconi sia stato abbastanza chiaro?

“Ha fatto bene Berlusconi a scendere in piazza a Roma. L’elettorato di centrodestra che è maggioritario in Italia apprezza l’unità, noi dobbiamo essere coerenti. Io auspico un centrodestra inclusivo dove è naturale che ci siano sensibilità diverse, ben vengano i moderati centristi, anche se con percentuali diverse rispetto al passato”.

Perché Fratelli d’Italia cresce secondo lei?

“Per la credibilità del leader e la coerenza. Ma anche per il radicamento territoriale”.

Lei ha seguito tutto il percorso della destra italiana, dal Msi a oggi. Un percorso che con Fini aveva portato la destra a posizioni conservatrici europee, e che adesso con Meloni ha virato invece verso posizioni lepeniste. C’è stata una marcia indietro?

“Non credo sia stata una marcia indietro. La Meloni sta crescendo in tutti i sondaggi per la coerenza e per la serietà delle proposte che ha presentato. Non andiamo soltanto per slogan. Non credo che ci sia stata un’involuzione. Abbiamo vissuto il tema dell’immigrazione, dove oggettivamente c’era la necessità di alcune posizioni di controtendenza rispetto quelle assunte da Alfano, c’era l’esigenza di posizioni più radicali rispetto al passato. Ma la Meloni dal settembre dell’anno scorso ha fatto un salto di qualità. Facendo di Fratelli d’Italia non una ridotta o un partito di testimonianza della destra, ma allargando. Basta pensare a Fitto, ad esempio. E questo sta accadendo in tutta Italia”.

E in Sicilia il centrodestra come sta?

“Vedo quello che sta accadendo all’interno di Forza Italia. Micciché ha una visione che io non condivido e che credo non condivida nemmeno grande parte della classe dirigente del suo partito. Bisogna dargli atto che è una persona che con coraggio esprime le sue idee. Ma Forza Italia non può che stare nel centrodestra”.

Raffaele Stancanelli ha parlato della necessità di un nuovo candidato presidente della Regione, alludendo a lei. Che ne pensa?

“Io ringrazio Raffaele per l’esternazione. Credo che sia una persona di grande equilibrio. Prendo atto dell’ennesima manifestazione di stima ma io sto facendo il sindaco della mia città e voglio continuare a farlo. Credo che sia giusto e doveroso che Musumeci pensi al suo secondo mandato”.

Come va il governo regionale secondo lei?

“Premetto che ha ereditato una situazione drammatica, surreale. Vive una peculiare condizione all’interno dell’Assemblea regionale siciliana, lì dove serve una riforma elettorale. Perché è impossibile che chi vince le elezioni non abbia una maggioranza. Il governo sta affrontando duemila problemi e credo che il giudizio non possa che essere positivo”.

Vi lamentate tutti della legge elettorale dell’Ars ma perché non si propone una riforma?

“Fratelli d’Italia formalizzerà a breve una proposta, ovviamente ci vorrà l’accordo con tutti gli alleati. Le regole del gioco riguardano tutti”.

Lei diceva prima che vuole continuare a fare il sindaco di Catania. Come vive la spada di Damocle del processo che la vede imputato e che in caso di condanna di primo grado comporterebbe la sua decadenza?

“Io ero europarlamentare. Se non avessi avuto certezza del mio comportamento non avrei esitato un attimo continuando a fare l’europarlamentare con tutte le tutele che quel ruolo attribuisce senza l’applicazione della Severino. Posso accettare lezioni di tutto nella mia vita fuorché sull’etica, e chi mi conosce bene lo sa. Se si leggono le carte e le dichiarazioni dei testimoni emerge come io abbia anticipato con risorse proprie delle spese. Non posso che essere sereno”.

In Sicilia in vista delle prossime amministrative temete un’alleanza tra Pd e 5 Stelle?

“No, perché l’esperienza dell’Umbria credo che dovrebbe far riflettere in primis il Movimento 5 Stelle. Hanno ottenuto percentuali pazzesche in passato, maggioritarie in Sicilia, grazie all’equidistanza. Ora per la prima volta si sono presentati insieme al Pd e l’elettorato li ha puniti totalmente perché la così detta verginità che sbandieravano è venuta meno. Credo sia un’esperienza conclusa”.


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