Il nuovo cantiere di via Amari | Caos e paura tra i commercianti - Live Sicilia

Il nuovo cantiere di via Amari | Caos e paura tra i commercianti

Il nuovo cantiere nel tratto di via Amari che costeggia il teatro Politeama

Primo mese di chiusura del tratto accanto al Politeama. La fine dei lavori prevista a luglio 2020

PALERMO – Un mese dal nuovo impulso ai lavori all’anello ferroviario di Palermo. Il Comune di Palermo ha chiuso dal 1 ottobre un altro tratto di via Emerico Amari, quello che costeggia il teatro Politeama, per un nuovo cantiere. Fino al 31 luglio 2020 la strada rimarrà sbarrata sia tra via Ruggero Settimo e via Isidoro La Lumia, sia tra via Richard Wagner e via Roma; il cantiere si aggiunge a quello per il collettore fognario già in corso in via Roma. All’imbocco di via Ruggero Settimo c’è un viavai di maestranze del gruppo D’Agostino, che hanno ripreso a lavorare a pieno regime anche in piazza Castelnuovo; molti palermitani, però, presagiscono l’incubo di una nuova paralisi come quella dovuta al lungo stop di Tecnis, gruppo catanese precedentemente incaricato dei lavori.

I segni dei lavori si notano a distanza, osservando auto, camion e bus incolonnati nel tratto finale di via Libertà. Transenne e macchinari sono una novità: alcuni automobilisti aguzzano la vista tra le attese nel traffico, altri si chiedono perplessi come raggiungere l’altro capo della strada. Sono tanti anche i pedoni che, con non poche difficoltà, cercano di spiegare ai propri interlocutori telefonici come sia cambiata la viabilità del centro palermitano. La parte di via Amari rimasta aperta è quella che collega via Wagner a via La Lumia, percorribile per raggiungere il lato opposto del teatro in direzione di via Dante o via Libertà, ma la confusione dei primi tempi è palpabile anche per i numerosi turisti di passaggio nonostante la massiccia presenza della polizia municipale.

Chi sembra avere le idee chiare sono i commercianti interessati dai lavori, oltre quindici tra titolari di bar, negozi di abbigliamento e attività ricreative, che si dicono scoraggiati e pessimisti sulla tempistica. “Per avere un’idea concreta dei disagi bisogna attendere la sera, quando iniziano gli spettacoli e i clienti devono raggiungerci in auto – dice Eugenio Siviglia del Cinema Multisala Politeama –: è chiaro che di positivo non può esserci nulla. I tempi? Non saranno quelli previsti”. Il personale del bar Ariston invece prova a fidarsi del gruppo D’Agostino: “Sono subentrati adesso, magari può far bene. Sicuramente meglio della Tecnis, dato che i tempi di completamento si sono triplicati”.

“C’è da documentare quella che è una vera tragedia – sostiene Fausto Caramazza, proprietario di Polo Store –, con questi cantieri senza fine sta morendo il commercio palermitano. Abbiamo visto che il cantiere nel tratto di via Amari più in fondo ha portato molti negozi a chiudere, e non sappiamo come potremmo salvarci da quella fine. Io capisco poco il senso di una metropolitana che unisce punti della città già praticamente a un passo l’uno dall’altro – ammette – e meno che mai la pretesa di avviare tutti i cantieri insieme, senza aspettare la chiusura di qualcuno degli altri. Abbiamo appena perso tutti quei clienti che approfittavano di una sosta veloce per fare acquisti e risalire in auto, oltre a un intero parcheggio pubblico per moto. Però i sette dipendenti a nostro carico ci sono ancora, speriamo solo di poterli tenere tutti a lavorare”. Qui il cronoprogramma completo dei lavori all’Anello ferroviario.

Francesca Costa e Massimo Mangano, presidente e responsabile dell’area commercio di Confesercenti Palermo, chiedono “che l’amministrazione comunale, prima di aprire un cantiere, convochi le associazioni di categoria riconosciute per discuterne. Per esempio, confrontandoci preventivamente sull’apertura di un cantiere il primo ottobre, avremmo potuto far presente che ci saranno giornate e periodi particolari come il black friday e le vacanze natalizie, quindi avremmo chiesto un rinvio a gennaio. Nel frattempo – proseguono – la macchina del tributo non si ferma e i negozianti dovranno pagare tutte le tasse per intero. La Confesercenti non vuole bloccare lo sviluppo della città, anzi è consapevole che l’Anello sarebbe utile a tutti, ma al momento Palermo è praticamente una città cantierata al cento per cento e la situazione potrebbe complicarsi coi lavori per il tram in via Roma nel 2021. Va compreso anche che il problema ha un’onda d’urto nelle periferie – concludono – come nel caso di attività fuori mano che hanno contratti con altre in centro, e così non possono materialmente spostarsi e adempiere ai propri doveri”.

“Chiediamo all’amministrazione comunale tempi certi e concordati sui cantieri – dice Mario Attinasi, presidente di Assoimpresa, proprio in occasione della presentazione del progetto delle nuove linee del tram – che devono rappresentare un’opportunità per i commercianti e non un problema”.

“In un momento in cui assistiamo a ritardi di anni, è chiaro che ci vuole un riaccredito di fiducia – sostiene Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo –. Il cronoprogramma non solo è stato disatteso, ma ancora i cantieri non sono chiusi. Alle imprese si chiede di pagare il conto della perdita di una ‘agorà’ importante come via Amari, e anche ex abrupto: siamo venuti a saperlo dai giornali, quando in tempi non sospetti chiedevamo chiarezza e tempi certi per permettere alle imprese di organizzarsi e annullare gli ordini. Alle amministrazioni comunali – spiega Di Dio – è consentito di deliberare la riduzione dei tributi in favore di esercizi commerciali e artigianali situati nelle zone interessate dalla realizzazione di opere pubbliche. La proposta è quella di una abolizione di Imu e Tari per quelle attività che avranno drastici cali di fatturato causati dai cantieri che si protrarranno oltre i sei mesi di lavoro”. Confcommercio Palermo fa sapere anche di aver predisposto un modulo per richiedere una riduzione del 30 per cento del canone ai proprietari degli immobili commerciali nelle zone dei cantieri.


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