Tasse e multe non pagate | Pignoramenti, cosa cambia - Live Sicilia

Tasse e multe non pagate | Pignoramenti, cosa cambia

Indiscrezioni e conferme sul provvedimento 'misterioso'

Caos e polemica sul pignoramento dei conti correnti per il mancato pagamento di multe e imposte locali. “Se entrano nel tuo conto corrente per pignorare, secondo me siamo all’Unione sovietica fiscale”, ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini apprendendo le indiscrezioni su un emendamento che sarebbe contenuto nella prossima legge di Bilancio. “I cittadini non si devono preoccupare, non mi risulta”, è stata la replica del premier Giuseppe Conte, come scrive Il Corriere della Sera.

“Nella modalità di riscossione ci sarà una semplificazione che equiparerà il sistema delle riscossioni locali a quello nazionale – ha precisato Conte – ma non mistifichiamo altrimenti i cittadini perderanno la fiducia”. Alla smentita del premier si aggiunge quella del viceministro dell’Economia, Laura Castelli: “noi abbiamo semplificato la procedura e non abbiamo per nulla modificato”, ha detto a Radio Anch’io riferendosi alla norma.

Il Corriere riporta che “dal punto di vista pratico, a partire dal 1 gennaio 2020, l’avviso di accertamento inviato dal Comune al contribuente dovrebbe contenere l’intimazione ad adempiere”. L’atto diventerebbe immediatamente esecutivo alla scadenza del termine per la presentazione del ricorso di 60 giorni, permettendo al Comune di rispondere col pignoramento del conto corrente al mancato pagamento della somma indicata nell’avviso. Verrebbe a mancare, dunque, l’invio della cartella esattoriale.

Conte e Castelli sostengono che l’emendamento non esiste. Ci sarebbe invece una riforma della riscossione degli enti locali: come scrive Adnkronos, dal 2020, per riscuotere quanto dovuto, gli enti potrebbero avvalersi degli atti di accertamento e non sulla ‘sola’ ingiunzione fiscale. Atti di accertamento che, come recita l’articolo 96 (e non un emendamento) della legge di Bilancio, diventerebbero subito esecutivi qualora il contribuente non pagasse e non facesse ricorso. Rimangono comunque escluse le multe stradali.

Per il recupero di importi fino a 10 mila euro, sancisce l’articolo, “dopo che l’atto è divenuto titolo esecutivo, prima di attivare una procedura esecutiva e cautelare, gli enti devono inviare un sollecito di pagamento con cui si avvisa il debitore che il termine indicato nell’atto è scaduto e che, se non si provvede al pagamento di norma entro 30 giorni, saranno attivate le procedure cautelari ed esecutive”. Tra queste il pignoramento, l’esproprio, il fermo amministrativo e l’ipoteca.

La manovra dunque permetterebbe a Comuni, Città metropolitane e province di adeguarsi alle procedure previste per le entrate erariali. Per queste è previsto un solo atto di accertamento comprensivo di tutti gli elementi per costituire un titolo idoneo all’esecuzione forzata. Gli enti non attenderebbero più liscrizione a ruolo e l’emissione della cartella esattoriale, attivando le procedure esecutive una volta scaduti i termini.


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