Falsi contratti e soldi per bollette| Così entrano in azione i truffatori - Live Sicilia

Falsi contratti e soldi per bollette| Così entrano in azione i truffatori

Le ultime due denunce ai danni di "procacciatori" individuati dai finanzieri. Ed è allarme.

PALERMO – Da via Marconi a Pallavicino, fino alla zona di Bonagia. I falsi agenti delle società di energia elettrica tornano alla carica e mettono a segno un colpo dietro l’altro. Una delle truffe più diffuse a Palermo continua a far registrare denunce e segnalazioni alle forze dell’ordine da un capo all’altro della città e, pochi giorni fa, due “procacciatori” sono stati individuati dalla guardia di finanza e sono finiti nei guai. In questo caso, i due avevano falsificato la documentazione per il cambio di gestore e l’utente si era ritrovata a dover sborsare centinaia di euro ad una società che non aveva scelto. Il cambio era quindi avvenuto senza che lei ne fosse a conoscenza.

“Sono attive sul mercato società che ricevono contratti di agenzia da aziende che gestiscono la fornitura di energia elettrica – spiegano i finanzieri -. Tali società, a loro volta, si avvalgono dei propri collaboratori che si occupano materialmente della sottoscrizione dei contratti. I due, dopo aver acquisito fraudolentemente il numero POD, ovvero il codice identificativo dell’utenza di un’ignara cittadina, hanno compilato in tutte le sue parti la “proposta di adesione contrattuale per la somministrazione di energia elettrica”, e il modulo di “recesso dal contratto di fornitura del precedente gestore” e sottoscritto, falsificandone le firme, tutti i documenti. Uno stratagemma che ha già fatto finire nella rete decine di cittadini e le vittime della truffa rischiano di aumentare. Nelle ultime settimane, infatti, i falsi agenti sono stati segnalati in varie zone del capoluogo siciliano.

Mi hanno citofonato e chiesto di poter controllare il contatore per un problema dell’ente erogatore – racconta una donna che abita in via Marconi -. So bene che in tanti provano a raggirare gli anziani, quindi non ho aperto il portone”. I presunti truffatori si muovono sempre in coppia. Stando alle descrizioni di chi è riuscito a non cadere nella rete, si tratterebbe di due giovani alti, vestiti di scuro e con l’accento del Nord. In alcuni casi, i due avrebbero tentato di “spillare” dei soldi in contatto alle vittime, parlando di bollette da saldare. “Io ho sempre pagato tutto puntualmente – dice un pensionato che abita in via dell’Ermellino, a Bonagia. Qui vengono almeno tre volte a settimana, ci provano, ma non so se qualcuno è stato già truffato. Di sicuro, mi sembra assurdo che ci siano tutti questi crediti da riscuotere. Bisogna stare molto attenti”.

Il meccanismo dei truffatori sarebbe sempre lo stesso: cercano di conquistare la fiducia dell’utente, poi mostrando presumibilmente delle false bollette e il finto tesserino e si fanno consegnare i soldi. Eppure l’Enel ha precisato più volte, mettendo in guardia i propri clienti, di non inviare agenti che riscuotono denaro in contanti a casa.

Si tratta di episodi che inevitabilmente ci danneggiano. Precisiamo, ancora una volta, che i pagamenti nei confronti della società avvengono sempre tramite i bollettini o con pagamento on line, se scelto dal cliente. In ogni caso i nostri agenti non si recano mai al domicilio dell’utente per chiedere denaro. I nostri dipendenti – sottolineano – sono in possesso di un tesserino che li identifica e accerta l’appartenenza reale alla società. Bisogna osservare nel dettaglio la documentazione in loro possesso, dove i dati dell’azienda devono essere ben dettagliati e affiancati dal logo originale. Per evitare ogni dubbio, il cliente può chiamare il numero verde 800.900.860 e verificare che l’agente lavori davvero per noi. E’ l’unico modo per avere risposte certe e velocemente”.

Nel frattempo, sono anche le forze dell’ordine a fornire i consigli per non finire in trappola. Tra questi, quello di non aprire la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Inoltre, come precisano dalla polizia, “Ricordiamo che prima di fare dei controlli nelle case, gli enti affiggono avvisi nel palazzo. Bisogna anche Verificare sempre con una telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla porta e per quali motivi. Se non si ricevono rassicurazioni, non aprire per nessun motivo. Inoltre – precisano – ricordiamo che nessun ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. Per qualunque problema e per chiarivi qualsiasi dubbio non esitate a chiamare le forze dell’ordine”.


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