Gli assegni aumentano ma di 3 euro | E i pensionati scendono in piazza - Live Sicilia

Gli assegni aumentano ma di 3 euro | E i pensionati scendono in piazza

Il sit-in davanti alla prefettura di Palermo il prossimo 10 dicembre

 

PALERMO – Nel 2020 le pensioni cresceranno ma di appena tre euro in più all’anno, circa 25 centesimi a mese. Il ricalcolo degli assegni deciso con decreto interministeriale del Ministero dell’Economia e delle finanze e del Ministero alle Politiche sociali, si applicherà anche in Sicilia. E anche nell’Isola i sindacati annunciano azioni di protesta e danno appuntamento il prossimo 10 dicembre alle nove e mezza a Palermo davanti la prefettura per un sit-in.

Ogni anno la legge prescrive che il valore degli assegni pensionistici siano ricalcolati in ragione dell’inflazione. Le pensioni vengono così ricalcolate in misura proporzionale al costo della vita. Per il 2020 l’aumento sarà però impercettibile: 0,4 per cento. Nel 2019, invece era stato pari all’1,1 per cento.

Il ricalcolo però non piace ai pensionati che annunciano protesti in piazza in tutta Italia. “La posizione del Governo, – spiegano Concetta Balistreri segretaria di Spi Cgil Palermo, Rosaria Aquilone di Fnp Cisl Palermo Trapani e Alberto Magro di Uilp Uil – dà l’impressione che i pensionati siano ‘invisibili’ dando loro un amento annuo di appena tre euro, non riconoscendo il fatto che nel nostro Paese vivono 3 milioni di cittadini che versano in condizione di non autosufficienza e la maggior parte di essi sono anziani”.

Per far fronte alla mancanza di mezzi, i pensionati chiedono l’approvazione di una legge. Ma le organizzazioni sindacali rivendicano pure la difesa delle pensioni. Due sono le ricette: la tutela del potere d’acquisto con un sistema equo di rivalutazione e la “ricostruzione del montante” per chi ha subito il blocco della rivalutazione. I rappresentanti dei pensionati chiedono la riduzione delle tasse con il ripristino della proporzionalità della tassazione per tutti e una seria lotta all’evasione e all’elusione fiscale.

Infine viene rivendicato il diritto alla salute. Le richieste vanno dal superamento di impossibili liste d’attesa all’abolizione del superticket, passando per gli investimenti nella medicina del territorio, nelle cure intermedie e a domicilio.

 

 


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