Aumenti ai Regionali, 48 milioni | C'è l'accordo fra Aran e sindacati - Live Sicilia

Aumenti ai Regionali, 48 milioni | C’è l’accordo fra Aran e sindacati

Raggiunta l'intesa per gli stipendi destinati a chi manterrà la stessa mansione

 

 

 

 

 

La concertazione
di
3 min di lettura

PALERMO – Novità per i dipendenti regionali. All’Aran Sicilia, ente che sovrntende alla contrattazione sindacale, è stato firmato l’accordo che consentirà l’attribuzione di oltre 48 milioni di euro nel 2019 e nel 2020. A tanto ammontano, infatti il Fondo risorse decentrate (ex Famp) e le risorse per le progressioni economiche orizzontali destinate al comparto non dirigenziale. Su questi due temi verte l’accordo raggiunto fra l’agenzia di rappresentanza della Regione, guidata da Accursio Gallo, e i rappresentanti sindacali. L’accordo sul Ford (Fondo per le risorse decentrate) è stato raggiunto con l’unanimità dei sindacati. Il solo Siad, invece, non ha firmato l’accordo sulle progressioni.

Con la firma vengono stabiliti i criteri per il funzionamento dei due strumenti previsti dal contratto collettivo. Nel caso del Ford si tratta del fondo da dove si attinge per pagare gli straordinari, il salario accessorio ma anche le indennità e le risorse per le performance. Il funzionamento delle progressioni orizzontali serve invece per consentire che il dipendente possa migliorare il proprio stipendio anche senza cambiare la propria mansione e, quindi, la categoria di appartenenza.

Importanza centrale nella suddivisione del Fondo per le risorse decentrate avranno le regole che riguardano i fondi per le performance. Le risorse saranno suddivise in base al sistema di misurazione e valutazione dei risultati degli impiegati. Tale sistema varrà per tutte le categorie di lavoratori, anche per quelli di categoria A e B. Maggiori saranno i risultati, più guadagnerà il dipendente. Per queste ragioni l‘accordo vale dal primo gennaio del 2019, mentre le risorse delle premialità saranno distribuite nel 2020.

L’accordo prevede da quest’anno che i premi siano uguali per tutti i dipartimenti: il massimo è di 3.368,10 euro per i lavoratori delle categorie più alte, da D3 a D6, di 2-886,23 per chi ha il contratto D1 o D2, 2.399,33 per le categorie da C5 a C8, 2.278,87 per gli impiegati da C3 a C4, 2.032,91 da C1 a C2, 1.731,74 per la categoria B e 1.643,9 per la categoria A.

“E’ un grande risultato di squadra che – commenta Gallo – dimostra l’attenzione del governo Musumeci verso i dipendenti. Siamo arrivati a questo risultato grazie al personale dell’Aran e alla grande collaborazione del personale del dipartimento al Bilancio guidato da Giovanni Bologna che al momento ha anche l’interim come dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica. L’assessore Grasso ci ha spesso inviato disposizioni e indicazioni e senza una cooperazione fra tutti noi il risultato non sarebbe stato raggiunto”.

Le reazioni

Le sigle sindacali rivendicano il risultato ottenuto dalla concertazione. “Siamo riusciti a portare a casa modifiche importanti sul testo inizialmente proposto ai sindacati, oltre ad avere portato il governo regionale a rimettere dieci milioni di euro nel budget che all’inizio della trattativa erano scomparsi”, commentano le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cobas/Codir, Dirsi, Sadirs e Ugl Fna.

“Grazie al reperimento di nuove risorse – aggiungono – si è riusciti anche a ottenere un miglioramento al rialzo dei parametri di tue i lavoratori. Parametri legati al pagamento delle performance: ciò si è reso possibile abbassando le risorse per straordinario e mobilità (la parte non utilizzata), ottenendo anche aggiustamenti migliorativi sul piano della pagabilità di tutti i lavoratori. Infine – proseguono -, nessuna economia del salario accessorio dal 2019 andrà persa, grazie a una clausola prevista nell’accordo”.

Mentre il Siad-Cisal approva l’accordo sul Ford critica è l’opinione sulle progressioni economiche orizzontali. “La bozza che ci è stata sottoposta – commentano Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto – prevedeva progressioni solo per il 35 per cento del personale, senza la possibilità di uno scorrimento delle graduatorie, creando una palese disparità fra dipendenti, cosa che ci ha spinto a non firmare l’accordo. Né abbiamo condiviso che i lavoratori che da anni svolgono mansioni superiori, garantendo la funzionalità degli uffici, per vedersi riconoscere quanto già fanno da anni debbano superare corsi ed esami”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI