L'offesa, la rissa, l'omicidio| Cinque condanne definitive - Live Sicilia

L’offesa, la rissa, l’omicidio| Cinque condanne definitive

Via Trabucco, il luogo dell'omicidio

Il putiferio scoppiò in una strada del rione Cruillas. La vittima, accoltellata, aveva 27 anni

PALERMO – Diventano definitive le condanne per la folle sera di morte e sangue per le strade di Cruillas. Era il 25 giugno 2016 quando una rissa sfociò nell’omicidio del ventisettenne Roberto Frisco.

L’assassino reo confesso, Nunzio Lo Piccolo, dovrà scontare 10 anni (difeso dall’avvocato Gaetano Turrisi, in appello aveva ottenuto uno sconto di due ani rispetto al processo di primo grado e a fronte dei vent’anni richiesti dall’accusa). Gli sono state riconosciute diverse attenuanti, tra cui quella di essere stato provocato. Definitiva pure la condanna a 4 anni e 6 mesi per Francesco Frisco, fratello del giovane ucciso (era difeso dall’avvocato Alessandro Musso e per lui in primo grado erano stati chiesti 12 anni per tentato omicidio), e a due anni per il padre Giuseppe. Due anni di carcere sono stati confermati a Giuseppe e Salvatore Lo Piccolo, padre e fratello dell’assassino. Erano tutti imputati per rissa. Nei confronti dei Lo Piccolo erano cadute in secondo grado le più gravi accuse di omicidio e tentato omicidio, grazie alla visione delle immagini di alcune telecamere. La difesa ha fatto emergere che si trattò di una rissa e non di una spedizione punitiva.

La rissa partì da una frase urlata da Roberto Frisco affacciato al balcone in via Trabucco: “Chi ci talii (che ci guardi, ndr)”. Le parole erano rivolte ad un ragazzo del quartiere che lavorava come fattorino in una pizzeria. Scoppiò il putiferio. I componenti dei due nuclei familiari si affrontano armati di martelli, bastoni e coltelli. La lama affondò cinque volte nel corpo di Frisco. Morì in ospedale.

A quello sguardo di troppo Francesco Frisco avrebbe risposto affrontando a muso il fattorino che, a quel punto, si rivolse a Nunzio Lo Piccolo per mettere la pace. Ed invece si arrivò allo scontro totale.

I VERBALI 

L’epilogo drammatico lo ricostruirono Francesco Frisco e la madre che avevano assistito alla scena ed erano sotto intercettazione. Ad accoltellare il figlio “è stato quello con la barba… lui è stato, con lui l’ha avuta la discussione tuo fratello, io l’ho visto dal balcone… Roberto si è lasciato andare perché gli ho detto che papà ha preso uno schiaffo”. “Quando mi sono alzato da terra Totò mi ha detto ‘guarda a tuo fratello che è messo a terra’”, raccontava Francesco alla donna: “… l’ho visto sangue mio con una mano nel petto… sangue dalla bocca…”.

 


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