Piazza Politeama, social, polemiche | "A noi piace il mercatino di Natale" - Live Sicilia

Piazza Politeama, social, polemiche | “A noi piace il mercatino di Natale”

Viaggio nel mercatino della discordia. Tutti i personaggi e c'è un piccolo Gesù bambino. FOTO

PALERMO- Il presepe di via Ruggiero Settimo si va addobbando come ogni Natale. I fratelli maiuti – così li ha ribattezzati la fantasia popolare – in formazione tipo chiedono a tutti: “M’aiuti?”, fedeli alla consuetudine. Il venditore di palloncini vorrebbe, appunto, vendere a bimbi incatenati allo smartphone i residui di un sogno antico che fece sognare tanti. Ma è lui, forse, il più bambino e il più trasognato di tutti. Gli allallati del telefonino marciano indifferenti a ogni nozione del mondo circostante.

Ed eccole balenare, come sulla terraferma, le lucine del mercatino di piazza Castelnuovo-Politeama. I palermitani hanno soprattutto una caratteristica in comune come i pomodorini di Fantozzi: amano arroventarsi. Perciò, sui social, si sono sfidati in multipla tenzone – post su post e commenti su commenti – deplorando le pagode e l’albero, oppure difendendo le installazioni (questi ultimi in minoranza). A prima vista, l’albero, protagonista involontario dell’altrui discordia, non è privo di garbo. E perfino le capannine che danno chiarore alla piazza non appaiono così ferocemente nemiche del bello come si narra. Questione di gusti, chissà.

Ma che sentenzierà la voce del popolo, ascoltata nella rappresentanza momentaneamente in transito? Alessandro, accoccolato su una panchina, ci pensa su, si gratta la barba da lettore e curioso di libri, e sussurra: “Perché tanti giudizi negativi? L’albero è classico, è carino, non mi sembra brutto, almeno. E anche il mercatino che male fa in fondo? Forse ci vorrebbero prodotti più culturali in esposizione, come in tutti i mercatini che si rispettino. Questo è il solo e piccolo appunto che mi sento di muovere”.

Laura si mette in posa davanti alle luminarie per la foto scattata da un’amica. E poi risponde: “E’ molto bello il contesto. Sempre polemici dobbiamo essere?”. Silvana, al culmine del selfie, commenta: “Non capisco il motivo di tanta confusione. Se le cose si fanno, perché si fanno. Se non si fanno, perché non si fanno… Uffa!”. Altri passanti si esprimono sull’identico canovaccio: più consensi che dissensi, in contraddizione con il web. E’ un campione significativo? Si tratta di un concentrato sufficiente per dare un’idea allargata o di un arbitrario addensamento di favorevoli nell’assenza  casuale dei contrari?

Il ‘niet’ arriva da Piero, ragazzo di Trieste: “A me i mercatini natalizi non piacciono assolutamente, sono tutti ‘Kitsch’ (‘Il sostantivo tedesco Kitsch indica lo stile di oggetti presuntamente artistici, ma in realtà di cattivo gusto’. Wikipedia)”.

Una signora dietro una bancarella racconta: “La piazza la salviamo noi, con la nostra presenza. Ma lo sa di notte il delirio che c’è con la gente che beve, che vomita l’anima, che fa la pipì, che sporca? Ora ci siamo noi e rappresentiamo un deterrente. Una guerra santa per un mercatino di trenta giorni… Bah!”.

Il tempo del presepe di via Ruggiero Settimo e dintorni, con i suoi inconsapevoli personaggi, intanto, si va consumando al fuoco delle lancette e della fretta degli ultimi acquisti. Al centro della piazza c’è un bambino arrivato da poco con la mamma radiosa che spinge la carrozzina. Dorme e sembra Gesù in fasce vegliato dalla sua stella cometa.

Guarda le foto dalla piazza

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