Ville, appartamenti e Mercedes| Confiscati i beni di padre e figlio - Live Sicilia

Ville, appartamenti e Mercedes| Confiscati i beni di padre e figlio

Il patrimonio di Tommaso e Pietro Catalano ammonta ad un milione di euro.

PALERMO – Finiscono nelle mani dello Stato i beni di Pietro e Tommaso Catalano, padre e figlio di 58 e 37 anni, arrestati per traffico di droga quattro anni fa. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo su proposta del questore. Il patrimonio confiscato ha un valore di un milione di euro riguarda tre appartamenti in città, un altro immobile a Campofelice di Roccella all’interno di un complesso turistico – con piscina condominiale e servizi vari – una villa a Trabia in contrada Petruso e una Mercedes GLK 200, tutti intestati a familiari conviventi.

I due erano finiti in manette nel corso dell’operazione “Panta Rei”, con le accuse di traffico, detenzione e trasporto di sostanze stupefacenti aggravati dall’aver agevolato Cosa nostra. “Dalle indagini – spiegano dalla polizia – è emerso come padre e figlio, fossero soggetti organici ad una consorteria criminale dedita al traffico di hashish e cocaina, in particolare tra la Campania e la Sicilia, per la quale hanno gestito la rete di vendita, il procacciamento della clientela, l’importazione della sostanza stupefacente dalla Campania ed il mantenimento dei contatti con i fornitori”.

I Catalano, in base alle indagini, sono stati coinvolti nella detenzione e nel trasporto della droga. Tommaso e Pietro Catalano sono stati condannati rispettivamente a 6 e 8 anni di reclusione. Nel 2017, inoltre, il padre è stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nell’ambito dell’operazione denominata “Back Again”, a carico di 16 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione, cessione e traffico di cocaina, eroina, hashish e marijuana.

Le indagini patrimoniali hanno così accertato una sproporzione economica tra gli acquisti mobiliari ed immobiliari effettuati dai due, ai quali il patrimonio era già stato sequestrato. Con lo stesso provvedimento il Tribunale ha anche applicato la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per tre anni e sei mesi a Tommaso Catalano e di due anni e sei mesi per il figlio Pietro.


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