"Visionario e sorridente" | Nessuno lo ha scordato - Live Sicilia

“Visionario e sorridente” | Nessuno lo ha scordato

Da sinistra: Gabriele Ruggieri, Accursio Sabella, Giulio Francese e Roberto Puglisi

Il ricordo di amici e colleghi del fondatore di LiveSicilia e il suo lascito a cinque anni dalla scomparsa. FOTO

Francesco Foresta
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PALERMO – Visionario, sorridente, curioso, sempre leale, protettivo in pubblico ma severo in privato, quando occorreva e capace di memorabili ‘cazziatoni’ che precedevano abbracci e  altri sorrisi. Francesco Foresta, fondatore e direttore di LiveSicilia.it, era tutto questo e molto di più. Oggi, a cinque anni dalla sua scomparsa, a tracciarne un ritratto sono state le persone che hanno imparato a conoscerlo, ad  amarlo, magari anche scontrandosi con lui e ricevendo tutto da lui.

Al centro culturale Biotos, Foresta è stato raccontato dalla moglie Donata Agnello, dagli amici e colleghi, ma anche da esponenti politici che hanno avuto modo di interagire con lui durante il percorso di creazione di una realtà giornalistica che, come diceva lui, “rispetta tutti ma non guarda in faccia nessuno” e il cui “segreto è l’interazione coi lettori”.

A introdurre il ‘viaggio’ alla riscoperta di Foresta è  proprio la moglie, Donata, che ne ricorda il grande “valore sia come uomo che come professionista, leale nel bene e nel male. Lui ha traghettato il giornalismo dalla carta stampata all’online – aggiunge – con un’opera che in quel periodo è stata innovativa”.

FRANCESCO FORESTA, LA COMMEMORAZIONE – FOTO

“Francesco saliva le scale della redazione in un certo modo: da come caracollava capivi se era contento o arrabbiato, e se era arrabbiato l’avresti saputo entro trenta secondi”. Così Roberto Puglisi, coordinatore di LiveSicilia, descrive ‘il commissario’. “Aveva un nomignolo per tutti ed era un comandante che si faceva volere bene: tu non volevi deluderlo, ti sarebbe spiaciuto spiacerlo. Ma c’è anche una memoria pubblica – prosegue – di un uomo che porta un cambiamento, un mezzo nuovo per un contenuto nobile e antico, il giornalismo sempre fedele alla sua missione: farsi carico delle persone e dare voce a chi non ne ha”.

Il lungo percorso professionale e umano di Foresta è partito dalla carta stampata, al Giornale di Sicilia. A raccontare i suoi primi passi nel mondo del giornalismo, i colleghi e amici di sempre: Giulio Francese, presidente dell’Ordine dei giornalisti in Sicilia, Carlo Brandaleone e Francesco Badalamenti. “Avevamo caratteri diversi – racconta Francese –, io serioso, lui irriverente e leggero; ero anche più grande di lui quindi credevo di avere io qualcosa da insegnargli. Ma era Francesco che insegnava e sapeva creare una squadra, era un leader nato e indiscusso, sapeva pensare in grande e tutti lo seguivamo. Difficilmente una persona viene rimpianta com’è stato rimpianto lui”. Brandaleone racconta gli inizi di Foresta nella cronaca sportiva, quando “arrivava in redazione con una borsa di pelle con dentro tutti i suoi sogni. Francesco – dice – ha creato posti di lavoro per diversi giovani che oggi grazie a lui hanno uno stipendio, ha dato l’esempio a chi ha delle idee e vuole svilupparle fuori da Palermo che invece può farlo anche qua, e poi ha avuto il coraggio di rischiare”. “Ho letto tante cose su Francesco – dice Badalamenti –, e una cosa che mi ha dato fastidio è stato leggere di un certo suo cinismo. Francesco non era assolutamente un cinico. Era un dissacratore, un ‘Gassmann’ del suo settore, ma non era un cinico. Abbiamo passato di tutto insieme, è uno che ha avuto gli attributi”.

È dello stesso avviso Vincenzo Paradiso, ex direttore di Sviluppo Italia Sicilia, attuale direttore generale Biks spa e grande amico di Foresta dagli anni ‘90. “Anzi – spiega – al mio invito a essere cinico, lui non lo è stato mai. Quando si cominciò a capire cosa fosse internet, Francesco aveva già in mente LiveSicilia; aveva amore per questa terra, dimostrato valorizzando l’imprenditoria siciliana in momenti di crisi finanziaria e creando una base di fiducia tra le persone, un equilibiro imprenditoriale difficile da governare”.

Presenti all’evento commemorativo anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che definisce Foresta un “visionario con una leggerezza propria di chi ha chiare le idee”, e l’assessore regionale alla Formazione Roberto Lagalla, che omaggia “prima di tutto un amico, ironico e autoironico, visionario ma capace di analisi impietose e vere. Un leader nato”.

La vita di LiveSicilia si è intrecciata a tutti gli effetti col percorso di crescita di Alan David Scifo, ex collaboratore della testata e autore della tesi di laurea “Il caso LiveSicilia; Scifo ha realizzato l’elaborato con la supervisione del professor Francesco Pira, docente di Comunicazione e Giornalismo all’università di Messina. “Quando sono arrivato al giornale, Francesco era già una leggenda – racconta Scifo –. Mi ha insegnato quel giornalismo fatto di scarpe consumate, andando a cercare le notizie senza stare mai seduti. Una missione, non un mestiere. Che contributo potevo dare? Quello di scrivere. In quella tesi si parlava quasi di un ‘miracolo LiveSicilia’, e oggi quel miracolo continua”.

L’influenza di Foresta raggiunge i giovani, ma anche i giovanissimi: lo sottolinea la professoressa Daniela Crimi, preside del liceo linguistico Cassarà, dove da quattro anni si svolge un concorso di giornalismo intitolato a Foresta: “I primi anni abbiamo premiato gli alunni sulla base di articoli diversi – spiega – ma quest’anno abbiamo dato al concorso una forma diversa: i ragazzi si confronteranno in squadre sul tema dell’innovazione e del dilemma ‘carta stampata o online’, e saranno premiati con un premio economico e con la possibilità di uno stage al giornale, nell’ottica dell’alternanza scuola lavoro. L’importante sarà la civiltà del dibattito e del confronto, indipendentemente dalla tesi sostenuta”.

Ancora oggi, per chi l’ha conosciuto nel profondo, Francesco Foresta è sinonimo di futuro. Del giornalismo e non solo, come spiega Gabriele Ruggieri di MeridioNews, pure lui passato dal nostro giornale: “Francesco ha creato un giornale online quando nessuno pensava di farlo, ma soprattutto ha creato un movimento culturale: la chiave del successo di LiveSicilia è che anche dopo il lavoro parlavamo solo del giornale, e il giorno dopo, quando andavamo dal direttore a raccontare nuove idee, ci ascoltava come se gli stessimo facendo il racconto più straordinario di sempre. Per noi l’impressione era quella di avere un fuoriclasse in squadra”.

Le riflessioni finali sono dell’attuale direttore di LiveSicilia, Accursio Sabella: “In una serata in cui ricordiamo Francesco, forse è il caso di ricordare quanto manchi. In redazione sappiamo bene che nessuno di noi è Francesco – dice –, nessuno di noi ha quella visione e quelle capacità innate, quindi il nostro impegno quotidiano per portare avanti la sua eredità è faticoso e ci impegna totalmente. Francesco era una persona molto complicata, a cui ti legavi mentre ti massacrava. Ricordo una conversazione al telefono dell’ultimo periodo prima della sua morte: ‘Pupo’, mi disse, ‘occhio che in commissione Bilancio sta succedendo qualcosa. Informati’. Sarebbe morto di lì a una settimana. Francesco, fino alla fine, era ancora sul pezzo. Mi disse anche un’altra cosa che in sette anni non mi aveva mai detto: ‘Ti voglio bene’. Quello che ci manca di lui è questo, farsi amare mentre lo odiavi, ma anche avere il coraggio di dire ‘proviamo’”.

Francesco, ancora non sembra vero (di Roberto Puglisi)


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