Primo sì all'esercizio provvisorio | In settimana il ddl in aula - Live Sicilia

Primo sì all’esercizio provvisorio | In settimana il ddl in aula

Ok dalla commissione Bilancio alla spesa in dodicesimi fino alla fine di marzo

 

 

 

PALERMO – Via libera dalla Commissione Bilancio all’esercizio provvisorio. Adesso manca il voto dell’aula. Stando a quanto filtra il ddl dovrebbe essere incardinato giovedì per poi essere discusso e votato martedì prossimo. Così l’Assemblea regionale siciliana varerà l’autorizzazione a spendere in dodicesimi per i primi tre mesi dell’anno. Il testo del governo, originariamente, aveva previsto il ricorso all’esercizio provvisorio per due mesi, ma la commissione ha approvato un emendamento, presentato dall’opposizione, che lo prolunga.

Soddisfatto il presidente della commissione Riccardo Savona. “Abbiamo cercato di portare a casa una manovra che servirà ai siciliani per iniziare il nuovo anno e per coprire le spettanze del 2019, a seguito della parifica della Corte dei Conti del 13 dicembre – ha detto al termine della seduta -. Speriamo di essere più veloci e tempestivi con la Legge di Stabilità che deve essere approvata entro il 31 marzo”

Nel testo c’è anche l’articolo 7 che, la scorsa settimana, era stato bocciato in quinta commissione e che aveva destato anche i dubbi dei commissari della seconda commissione. Il governo ha presentato una riscrittura che specifica meglio l’impiego dei sedici milioni che sono stati stanziati in un fondo da destinare alle spese per categorie e settori non coperte nella legge d’assestamento. In particolare “il fondo servirà – spiega il Riccardo Savona – per garantire gli stipendi di una serie di enti, associazioni, teatri che aspettavano parte delle retribuzioni del 2019 e a pagare le retribuzioni di alcune categorie, per un totale di 4.446,978,77 euro: bacino dei Pip, lavoratori socialmente utili, personale Resais, cantieri di servizi in favore dei Comuni destinatari del Reddito minimo di inserimento ed emolumenti aggiuntivi per i carabinieri”.

I lavori in commissione Bilancio sono andati avanti spediti. Più dura è stata, invece, la posizione delle opposizioni di fronte alla volontà espressa dalla maggioranza d’inserire nel testo alcuni emendamenti aggiuntivi. “Non abbiamo condiviso – spiega Baldo Gucciardi (Pd) – sia la tempistica che il metodo seguito dalla maggioranza nella selezione degli emendamenti”.

E forte è la contrarietà del Movimento Cinque stelle. “Doveva essere – affermano i deputati del Movimento 5 Stelle componenti della Commissione Bilancio e il capogruppo M5S Giorgio Pasqua – un documento snello e veloce capace di far uscire la nostra Regione dall’impasse della gestione economica provvisoria, invece ci siamo ritrovati un malloppo di centinaia di emendamenti, per la maggior parte di natura finanziaria. Abbiamo modificato il fondo previsto per recuperare le somme non erogate del 2019 per mettere in sicurezza prima di tutto gli stipendi, ma per il resto abbiamo bocciato senza se e senza ma l’esercizio provvisorio. Siamo totalmente contrari al metodo – spiegano i deputati M5S – e anche al merito. Con nostro voto contrario, la Commissione ha tolto 250 mila euro al già risicato fondo della commissione Via vas, uno scippo insensato. Così come ci siamo opposti nettamente al taglio di un milione di euro al fondo regionale per le ex province per andare a coprire una spesa della Città Metropolitana di Catania. Se è intenzione di Musumeci – affondano i pentastellati – salvare i conti del suo territorio, lo faccia creando una riserva apposita sulla città metropolitana di Catania e non incida sui bilanci delle altre ex province. Abbiamo voluto salvare gli stipendi dei dipendenti, ma ci siamo opposti al resto. Non vogliamo essere complici di questa farsa”.

In attesa che la finanziaria si approvata da Palazzo d’Orleans e arrivi a Palazzo dei Normanni, il disegno di legge non si limita ad autorizzare la spesa fino a febbraio ma ristabilisce gli stanziamenti in alcuni fondi come quelli ai teatri e agli enti. Per la manovrina il governo regionale potrà contare su alcune nuove entrate e sulla nuova spalmatura del disavanzo. Confermati, però alcuni tagli come quello al tetto delle pensioni degli ex dipendenti regionali. Inoltre già con l’esercizio provvisorio la Regione si farà carico di un debito nel settore della sanità che al momento viene pagato con le risorse dell’assistenza e che è all’origine del rischio di mancato finanziamento degli investimenti dei Comuni che si è corso negli ultimi giorni del 2019.

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