Mangiano la mandragora| Gravissime madre e figlia - Live Sicilia

Mangiano la mandragora| Gravissime madre e figlia

Acquistata da un ambulante e scambiata per borragine. L'allarme: "Ecco dove non comprarla"

PALERMO – Madre e figlia di 73 anni e 55 anni sono ricoverate in gravi condizioni negli ospedali Buccheri La Ferla e Villa Sofia di Palermo per avere ingerito della mandragora acquistata, ritenendola borragine, da un venditore ambulante. L’ambulante è ricercato dai carabinieri. Madre e figlia si sono presentate in ospedale con i classici sintomi dell’avvelenamento: confusione mentale, vertigini, nausea, diarrea e malessere generale. Sono salve grazie al coordinamento scattato tra 118 e polizia stradale di Buonfornello.

Il centro antiveleni di Pavia, dopo una ricerca nel database, ha segnalato che l’ospedale di Cefalù aveva le fiale con l’antidoto. Un’auto della polizia stradale è andata a prenderle e le ha portate dai medici del 118. I sanitari le hanno consegnate agli ospedali in cui le due donne nel frattempo erano arrivate. “In seguito all’ingestione di mandragora occorre somministrare un antidoto specifico – spiega il medico Marco Palmeri della centrale operativa del 118 che ha coordinato l’intervento – la fisostigmina. Grazie al centro antiveleni di Pavia siamo riusciti a trovare le fiale a Cefalù. Potrebbero esserci altri casi di avvelenamento”. (ANSA).

Dopo il ricovero delle due donne, decine di segnalazioni sui social puntano il dito contro alcune zone in cui sarebbe possibile cadere in errore. Tra queste, c’è quella del Comune di Marineo, che indica come potenzialmente pericolosa la verdura venduta nei pressi dello svincolo di Bolognetta. L’amministrazione comunale ha diffuso un comunicato: “Pericolo di intossicazione, è stata venduta al bivio di Bolognetta della verdura velenosa da un venditore ambulante, già due persone sono in gravi condizioni. Chi l’avesse ingerita e sta male chiami urgentemente il 112”.  I carabinieri stanno indagando per rintracciare chi abbia messo in vendita la verdura tossica.


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