Donne, dududù... attenti: | la bellezza è un tabù - Live Sicilia

Donne, dududù… attenti: | la bellezza è un tabù

Cosa ci insegna la 'gaffe' di Amadeus.

Manovra a Tinaglia
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Ma Benedettoiddio, come, come ha potuto incorrere in un gaffe del genere, tanto grande che, a distanza di giorni, se ne discute ancora?

Sto parlando di Amadeus, un uomo di spettacolo, uno che conosce alla perfezione il mondo dei media, come ha potuto puntare sul canone della bellezza delle donne che lo affiancheranno nella conduzione del Festival di Sanremo?

Insomma, l’evento Sanremo, da qualche anno a questa parte, è già divisivo di suo. Le premesse di qualche incidente si erano già realizzate per la vicenda della giornalista Rula Jebrael, e lui che fa? Si lascia andare candidamente ad apprezzamenti di natura estetica.

Guardate, persino io, che uomo di spettacolo non sono, so perfettamente che si tratta di un argomento ormai tabù. L’ultima volta che ho fatto un complimento ad una donna risale a qualche mese fa. Ero in udienza e mi accorsi che il Giudice – anzi la Giudicessa, la Magistrata, vedete un po’ voi – che presiedeva il collegio aveva una nuova acconciatura che le donava molto. Al termine dell’udienza, mi avvicinai allo scranno per salutarla e le manifestai il mio apprezzamento per la sua nuova pettinatura. Lei apprezzò il mio complimento, sorrise e mi ringraziò. Solo dopo mi resi conto che con quel mio gesto, dettato solo da un moto estetico, avevo rischiato grosso, suscettibile, come poteva essere, ma come mai avrei supposto potesse essere, di essere interpretato negativamente.

Da allora mi muovo sempre con assoluta circospezione. Come in un campo minato. Proprio l’altro giorno, per dire, giusto un attimo prima che la porta dell’ascensore (quello che dal piano attico della Procura porta ai piani sottostanti) si chiudesse, è entrata una donna. Ho avuto solo il tempo di realizzare che era piuttosto avvenente, e che aveva anche un pronunciato decolletè (ve lo giuro, era impossibile non notarlo) che ho subito messo in atto una tecnica di sopravvivenza. Mi sono posizionato di sbieco e ho tirato fuori dalla mia carpetta una memoria che avevo già collazionato centinaia di volte. Insomma, tutto pur di scongiurare l’eventualità che in quel breve tragitto ci potesse essere un incrocio anche casuale di sguardi suscettibile di distorte interpretazioni.

Lo ammetto:volevo evitare anche scambi oculati con gli altri quattro uomini (delle forze dell’ordine, in borghese, ma delle forze dell’ordine) che potessero tradursi in sguardi di intesa. Anche loro, eh. Chi cercava tra le tasche le chiavi (ma a che gli servivano?), chi si annodava il nodo della cravatta, chi compulsava il suo smartphone. La sublimazione del bon ton e della educazione, vi dico. Se volete, tecniche di difesa e sopravvivenza che si vanno affinando tra i maschi del genere umano. Ecco perché fatico a trovare una risposta alla imperdonabile gaffe di Amedeus.

Naturalmente so pure che, a scatenare le polemiche, è stato il suo riferimento a Francesco Sofia Novello, compagna di Valentino Rossi (ma chi lo sapeva?) “donna capace di stare vicino ad un grande uomo, stando un passo indietro”. Apriti cielo.

E’ curioso. Mi venuta in mente Carla Voltolina, la moglie del nostro amato Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Pensate, lei fu una donna che pur di non entrare nel cono di notorietà del marito, preferì addirittura non andare a vivere al Quirinale. Ricordo assai bene che giornali e osservatori dell’epoca, manifestavano un grande apprezzamento per questa sua scelta, considerata emblematica della emancipazione della donna. Ora, invece, e sia pure con le dovute differenze, una considerazione sostanzialmente sovrapponibile, viene valutata come sintomo di un becero maschilismo. C’è chi l’ha definita “Una porcata che fa schifo”.

Ma si sa, i tempi cambiano, i costumi pure ed i parametri etici seguono la stessa sorte. Per quanto mi riguarda, predico e pratico prudenza e accortezza a livelli che ormai considero ossessivi. Solo che a volte, ma è il solo cedimento, mi ritrovo a canticchiare Donne, dududù… Vabbè, ma questo è peccato veniale.

 

 

 

Ora ci si è messo pure il rapper Junior Calli. Giulia Bongiorno, una che ne capisce, dice che è “ complice di chi uccide le donne”. Roba da ergastolo, insomma.


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