Il nodo del voto nelle ex Province | L'Ars chiamata a varare il rinvio - Live Sicilia

Il nodo del voto nelle ex Province | L’Ars chiamata a varare il rinvio

Il 4 febbraio i deputati discuteranno la legge per far slittare le elezioni

 

 

 

Palazzo dei Normanni
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PALERMO – Il voto nelle ex province è destinato a slittare ancora. Il disegno di legge non ha ancora concluso l’iter nelle commissioni parlamentari ma martedì 4 febbraio, quando l’Assemblea regionale siciliana sarà chiamata a riunirsi, avrà la priorità.

I deputati d’altronde avevano chiesto che l’ulteriore rinvio delle elezioni di secondo livello fosse varato già in occasione della discussione della legge di autorizzazione dell’esercizio provvisorio. Il presidente dell’Ars Miccichè ha però preferito che questa e alcune altre norme proposte come emendamenti aggiuntive fossero esaminate dalle commissioni competenti. Martedì quindi assieme all’articolo che prevede il rinvio a ottobre delle elezioni, il disegno di legge dovrebbe contenere anche una norma “salva Crias”, e l’articolo sul costo della rideterminazione del numero degli assessori nelle giunte comunali.

Il ddl stralcio potrebbe contenere anche delle norme di carattere finanziario che però non comportino nuova spesa: delle norme di variazione. Perché questi emendamenti vengano discussi dalla commissione Bilancio è però necessario che sia pubblicato in  Gazzetta ufficiale l’esercizio provvisorio. Il testo, in ogni caso dovrà essere snello. L’aula è infatti convocata alle 15.00. Il termine per gli emendamenti sarà molto breve: un ora. Alle 16.30 l’aula inizierà a votare il testo. 

Subito dopo la discussione e il voto sul testo, la conferenza dei capigruppo ha deciso di mettere all’ordine del giorno alcuni disegni di leggi: uno in materia cimiteriale, un altro chiamato “indroduzione dell’educazione al pensiero computazionale” e uno in materia di contrasto all’inquinamento. AL “menù di sala d’Ercole ci sono poi: la proposta di legge statutaria, una proposta di legge costituzionale per inserire l’articolo 38 bis nello Statuto il riconoscimento degli svantaggi derivati dalla condizioni di insularità e infine una norma per il recepimento in Sicilia dello “spazzacorrotti”.


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