I sogni di Monica e Rosalia| Ecco come sono stati spezzati - Live Sicilia

I sogni di Monica e Rosalia| Ecco come sono stati spezzati

Le vittime, al centro Michele Noto

La ricostruzione del doppio omicidio-suicidio a Mussomeli

IL FEMMINICIDIO
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MUSSOMELI (CALTANISSETTA) – Il suo sogno era quello di aprire un’attività tutta sua. Monica Diliberto, la ragazza di 27 anni di Mussomeli uccisa questa notte insieme alla madre Rosalia Mifsud da Michele Noto, ex della donna, aveva frequentato un corso di estetista e lavorava con le sue clienti affezionate casa per casa. Ma il desiderio era quello di aprire un negozio di estetista e rendersi indipendente economicamente. Ieri sera aveva chattato su WattsApp con il suo fidanzato fino ad una certa ora. Nei messaggi aveva detto al suo ragazzo che in casa c’era Michele Noto e che stava parlando con la madre. Dalle sue parole non emergeva alcuna preoccupazione, solo il fastidio di avere in casa quel giovane che da meno di un anno aveva una relazione clandestina con la madre che quest’ultima aveva deciso di troncare.

Poi la ragazza non ha più risposto ai messaggi. Il fidanzato preoccupato per il silenzio ha contattato il fratello ventiduenne della ragazza che era in giro con gli amici. Il giovane si è precipitato in casa dove ha trovato i tre corpi ormai privi di vita nella stanza da letto. Questa mattina il paese era incredulo, così come gli amici di Michele. Al bar quasi nessuno sapeva di questa relazione. Michele e Rosalia abitavano a poche centinaia di metri l’uno dall’altra, nello stesso quartiere. Lui di una famiglia di umili origini, il padre lavora come operaio nell’ambito dei progetti di inserimento del Comune di Mussomeli per le persone con reddito minimo. Una persona conosciuta come seria e responsabile.

La madre è casalinga. Michele, che lavorava saltuariamente per una ditta di onoranze funebri, voleva che quella relazione diventasse di dominio pubblico, e all’ennesimo rifiuto di lei, che aveva deciso di troncare definitivamente, ha ucciso le due donne per poi togliersi la vita. Era tranquilla e non aveva riferito alcuna paura o preoccupazione Rosalia Mifsud, la donna uccisa nella notte a colpi di pistola insieme alla figlia Monica Diliberto, dal suo ex amante Michele Noto, poi suicidatosi. A raccontare le ultime ore di vita di Rosalia Mifsud è il vicino di casa Lorenzo Borrelli. “Come ogni sera la signora Rosa era venuta a casa mia per fare dei lavoretti in con mia moglie. Ieri – dice Borrelli – è venuta verso le 21.30, hanno lavorato a una tenda insieme a mia moglie e poi verso le 22.45 se ne è andata.

Dopo circa un’oretta ho sentito prima un quattro o cinque botti, dopo venti minuti altri quattro colpi e poi, dopo 10 secondi di silenzio, un altro colpo. Io ho pensato subito che erano persiane o porte che sbattevano. Tutto qua. Siccome qui vicino qualche sera fa hanno fatto un furto a una casa ho pensato sicuramente hanno scassato un’altra casa. Mai avrei potuto immaginare che si trattava di colpi di pistola altrimenti avrei subito chiamato i carabinieri”. Per il vicino di casa Rosalia Mifsud non immaginava nemmeno quale sarebbe stato il suo tragico destino: “Lei era tranquillissima – ha aggiunto – non era per nulla preoccupata”.


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