"In giunta per cambiare passo |Federazione? Solo sui contenuti" - Live Sicilia

“In giunta per cambiare passo |Federazione? Solo sui contenuti”

Intervista a Nino Minardo. "Vogliamo che i siciliani si accorgano che la Lega entra al governo”.

“Una federazione? Sì, ma sui contenuti. Con tutto il centrodestra”. Nino Minardo vede così il futuro della Lega in Sicilia. Quella Lega che si prepara al suo ingresso nella giunta di Nello Musumeci. Il tempo è vicino. Sarà anche la volta buona per far nascere la federazione tra Carroccio e Diventerà Bellissima per lungo tempo inseguito dai musumeciani, o meglio di una parte di essi? Su questo, il deputato ragusano deus ex machina dell’operazione che ha portato alla nascita all’Ars del gruppo della Lega, sembra più prudente. Una prudenza che attraverserebbe anche il gruppo parlamentare. Il link con un partito nazionale, però, è avvertito come una necessità in parte di Diventerà Bellissima, che alle Europee, proprio in assenza di accordi con i grandi partiti, è rimasta alla finestra. Non potrà essere così alle prossime Politiche. Ieri, il commissario leghista Stefano Candiani, Minardo e i deputati regionali leghisti hanno fatto un punto della situazione in un hotel a Catania. Questo dopo l’incontro tra Musumeci e Salvini all’insegna di grande cordialità e sintonia: si prepara la strada per l’ingresso in giunta.

Onorevole Minardo, è tutto pronto per la vostra entrata nel governo?

“Non è una questione di posti. Quello che vogliamo è dare il contributo per un cambio di passo. Vogliamo che i siciliani si accorgano che la Lega entra al governo”.

L’incontro con Musumeci è la premessa per far nascere una federazione tra Lega e Diventerà Bellissima?

“Una federazione? Sì, ma sui contenuti. Sulle cose da fare per il bene della Sicilia e per imprimere una svolta alla legislatura. Non nella chiave di un accordo politico tra due partiti, semmai come federazione di contenuti per tutto il centrodestra”.

Un centrodestra in cui la Lega, a livello nazionale, incarna la destra piuttosto che il centro. Da cui invece provengono almeno tre dei quattro deputati regionali. Nonché di lei.

“La Sicilia è una regione di tradizione moderata, con un elettorato in gran parte centrista. E ai moderati noi vogliamo parlare. Anche a quelli che in questi anni, delusi, sono rimasti a casa quando si votava”.


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