'Il bambino nascosto' di Andò| La presentazione a Palermo - Live Sicilia

‘Il bambino nascosto’ di Andò| La presentazione a Palermo

Ad accoglierlo, un  parterre di attori, artisti e vecchi amici.

PALERMO – Chiaro e sorprendente, Roberto Andò, regista palermitano di cinema, teatro e opera e oltreché scrittore, nella sua città natale per presentare  il suo ultimo romanzo “ Il bambino nascosto” (La nave di Teseo), già pronto da aprile per le riprese cinematografiche tra Napoli e Roma. Un  parterre di attori, artisti e vecchi amici ad accogliere Andó a Palermo, che da gennaio ha assunto la direzione artistica dello Stabile Nazionale Mercadante di Napoli( ospite alla Feltrinelli insieme a Letizia Battaglia, Eleonora Lombardo). Una lunga carriera nel mondo del cinema. Ha collaborato con artisti come Francesco Rosi, Federico Fellini, Michael Cimino, Francis Ford Coppola.

L’incontro con lo scrittore Leonardo Sciascia è stato decisivo per la sua formazione culturale, poiché ha affinato la sua visione del mondo della società e dell’uomo, dall’isola natia, punto di osservazione ed esplorazione delle sue radici culturali, ma di ampio respiro europeo che si riflette nei suoi lavori letterari e cinematografici. Una storia d’amore. Un giallo ma insolito. È l’ultimo romanzo di Roberto Andò, dopo “Il Trono vuoto” (Premio Campiello Opera Prima, 2012) con il ritmo incalzante di un giallo, ambientato in una Napoli dal duplice aspetto, dolce, avversa, feroce  e segreta. Un incontro imprevedibile, di affiliazione di  due personaggi opposti, un insegnante di pianoforte al Conservatorio di San Pietro a Majella(Napoli), Gabriele Santoro e un bambino, Ciro Acerno, figlio di un camorrista, che fa irruzione nell’appartamento del maestro a Forcella,  nel centro storico di  Napoli.

Una Napoli descritta nel suo aspetto più intimo che fa da sfondo a personaggi solitari, intellettuali che resistono e sopravvivono in una realtà caotica e complessa. Un’unione fortuita volta a cambiare la vita del ragazzino in fuga e del solitario maestro, uomo  borghese che si rivelerà paterno e determinante per Ciro, che nemmeno conosce ma che per lui è capace di affrontare e sfidare tutto. Un racconto in cui i due protagonisti, sembrano riafferrare il senso della loro vita, in una società perennemente in conflitto. Un’atmosfera frenetica, tuttavia animata  da citazioni culturali, da Gorgia a Sofocle, e riferimenti musicali,  da Schumann, Beethoven e Bach, visto la professione dell’insegnante.  “Un’opera che risveglia l’accoglienza, un rapporto di filiazione, con il piccolo, Ciro- ha spiegato il  regista- un legame ricco di sfumature e  svariate forme di affetto, cambiamenti improvvisi, e che presto diventerà  un film con protagonista Silvio Orlando. La vita con impreviste manifestazioni d’amore. Un libro in cui si abbandona ogni riserva morale e in cui bisogna salvare la persona innanzitutto . Un personaggio imploso quello del maestro di piano, che incontra un bambino e per lui diviene  una missione. Una complessa situazione che lo fa diventare un disobbediente- continua l’autore- ma alla fine riesce a salvare la vita di un innocente. Un atto d’amore  tra due mondi diversi, la realtà criminale del bambino e quella intellettuale del maestro di musica”.


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