Sale comunali per riti funebri civili| L'Ars fissa i criteri in una legge - Live Sicilia

Sale comunali per riti funebri civili| L’Ars fissa i criteri in una legge

Da Sala d'Ercole anche l'ok alle norme sull'educazione al pensiero computazionale nelle scuole

PALAZZO DEI NORMANNI
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PALERMO – Approvati all’Assemblea regionale siciliana due nuovi testi di legge: uno, che ha visto come relatrice la deputata Udc Eleonora Lo Curto, riguarda la disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria, l’altro, in materia di istruzione, si occupa di pensiero computazionale e porta la prima firma del deputato M5s Nunzio Di Paola.

Il testo in materia funeraria “nel rispetto delle diverse convinzioni religiose, culturali e sociali che caratterizzano la società attuale, ha l’obiettivo – così si legge nella relazione di accompagnamento al ddl – di colmare il vuoto normativo che la Regione siciliana ha rispetto a tante altre regioni che sono intervenute sulla materia”. La legge introduce disposizioni in materia cimiteriale, di polizia morturaria, attività funeriaria, attribuisce competenze alla Regione e ai Comuni, istituisce le sale per il rito civile e norma la possibilità che nei cimiteri che abbiano spazi disponibili possano nascere aree dedicate alla sepoltura degli animali domestici.

“Si tratta – ha spiegato la capogruppo Udc Eleonora Lo Curto – di una riforma di sistema che definisce anche i diritti dei familiari della persona scomparsa e i criteri per una giusta gestione della salma, senza trascurare le refluenze affettive. Era necessario mettere ordine anche in un settore ove operano migliaia di imprese funebri, avendo attenzione anche alla tutela del lavoro rispetto ad un sommerso che impera. La legge prevede anche norme per la formazione del personale delle imprese funerarie affinché siano adottate tutte le precauzioni per la gestione del defunto, anche sotto il profilo sanitario”

Per la deputata Udc, quello uscito fuori dal lavoro dell’aula è un buon testo “che, oltre a regolamentare la materia funeraria, definisce tutti gli aspetti che riguardano l’istituzione delle case del commiato, che pure esistono, ma al di fuori di una precisa e chiara regolamentazione. La nuova legge definisce anche le responsabilità dei Comuni e dei soggetti che gestiscono alcuni servizi, per esempio i cimiteri, che però sono di proprietà pubblica. Infine, la legge tutela il diritto a fare impresa nel settore funerario in maniera sana, chiara, trasparente e assolutamente legale, con previsioni certe per l’esercizio dell’attività anche in maniera consortile”.

Positivo il giudizio del Movimento cinque stelle con il capogruppo Giorgio Pasqua che dopo il via libera ha affermato: “Abbiamo finalmente posto fine alla vera e propria deregulation che investiva il settore dei servizi funebri in Sicilia, costringendo gli operatori ad una vera e propria Babele di regole diverse per ogni territorio. Oggi circa un migliaio di operatori potranno lavorare con la certezza di regole chiare e univoche in tutto il territorio regionale. Con questa norma che arriva dopo il nostro impulso e un lungo periodo di concertazione con gli operatori e gli attori coinvolti, – ha aggiunto Giorgio Pasqua – abbiamo peraltro posto fine a quelle sacche di illegalità che orbitano attorno al settore del caro estinto” – conclude Pasqua.

La decisione di obbligare i comuni a fornire un’aula per il rito civile è stata salutata positivamente da Gianina Cianco.“Finora – ha commentato la parlamentare del M5s-, nonostante il legislatore nazionale abbia dato un chiaro indirizzo in materia, molte amministrazioni comunali hanno fatto orecchie da mercante. Adesso diventa obbligatorio mettere a disposizione una sala in ogni comune siciliano”.

La legge sul pensiero computazionale.

L’altro testo di legge approvato dall’Ars viene spiegato dal primo firmatario Nuccio Di Paola: “Per semplificare lo potremmo chiamare il ‘linguaggio dei robot’, ma si chiama ‘pensiero computazionale’ e sta alla base del funzionamento di ogni macchina. Conoscerlo – ha speigato il deputato M5s – è fondamentale per affrontare le professioni del futuro e il suo insegnamento ai bambini di tutte le scuole siciliane sarà rafforzato grazie alla legge regionale appena approvata”.

“Tutti i genitori dovrebbero sapere – ha aggiunto il parlamentare – che il 65% dei bambini che oggi va a scuola, una volta diplomati o laureati, svolgerà lavori che ad oggi non esistono. Attraverso le nuove tecnologie, entro il 2025, si creeranno 133 milioni di nuovi posti di lavoro. Entro il 2055 il 49% delle attività lavorative potrebbe essere automatizzato con l’ausilio della tecnologia. Ecco perché -ha concluso di Paola – abbiamo proposto e approvato una legge sul pensiero computazionale: daremo alle giovani generazioni quella formazione necessaria per pensare e ragionare secondo i modelli e le logiche del mondo informatico e robotico”.

Attraverso la legge regionale, ogni scuola dovrà avere docenti preparati in materia di coding, robotica e pensiero computazionale. Con questo nuovo approccio didattico sarà possibile insegnare qualsiasi disciplina. In alcune scuole viene già fatto, mentre altre devono adeguarsi. La legge prevede di dare maggiore forza agli istituti scolastici, anche attraverso forme di partenariato pubblico-privato, con l’obiettivo di avere docenti all’altezza che diano valore aggiunto e forza competitiva all’offerta formativa degli istituti stessi. Tramite un elenco sarà possibile conoscere le scuole con un’offerta specifica sul pensiero computazionale e la Regione sosterrà la formazione e gli strumenti tecnologici degli istituti.

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