Sicilia, terra di corruzione | Sanità fra i settori più esposti - Live Sicilia

Sicilia, terra di corruzione | Sanità fra i settori più esposti

Recenti dati dell'Istat dicono che l'Isola è la terza nell'indice che unisce percezione del fenomeno e condizioni reali del territorio

 

PALERMO – Secondo i più recenti dati dell’Istat la Sicilia è la terza regione, dopo la Puglia e il Lazio, con il più alto indice composito di corruzione; così si chiama il dato che fotografa unicamente la percezione che hanno i cittadini e l dato oggettivo dello stato del territorio. L’Isola, che stacca di poco la Sardegna e la Campania, ha un indice del 111,98 per cento. La Puglia è a quota 122,92 per cento, il Lazio è a quota 118,60 per cento mentre la Sardegna, al quarto posto, ha un indice del 111,89 per cento e la Campania ha un dato pari al 111,20 per cento.

E d’altronde, così come ricordato dal presidente della Corte d’Appello Matteo Frasca durante l’apertura dell’Anno giudiziario, lo scorso anno si è registrato sia nel complesso che a livello distrettuale un aumento dei reati contro la Pubblica Amministrazione. I reati iscritti sono infatti passati da 3.378 a 3.588 ma per alcuni reati, come quello di corruzione e peculato, si è assistito “ad incrementi più consistenti”. Le denunce per corruzione sono aumentate da 45 a 58, quelle per peculato da 111 a 146, mentre le denunce per concussione sono sensibilmente diminuite: da 33 sono passate a 13. “Il dato numerico distrettuale tuttavia – ha spiegato Frasca – racchiude al proprio interno realtà totalmente diverse a livello dei vari territori: non è consentito che si abbassi la guardia su questo genere di reati perché se per molti circondari la variazione rispetto allo scorso anno presenta segno negativo non può sottacersi il trend in forte ascesa segnalato invece dai Procuratori della Repubblica di Agrigento (+66%) e Sciacca (+27%)”.

Da recenti analisi emerge che a livello nazionale il 7,9% delle persone intervistate ha segnalato il coinvolgimento diretto di almeno un familiare, nel corso della vita, in eventi corruttiviIl dato disaggregato per Regioni mostra che l’indicatore complessivo raggiunge il massimo nel Lazio (17,9%) e il minimo nella Provincia autonoma di Trento (2,0%), con situazioni sul territorio molto diversificate. La Sicilia si colloca in una posizione intermedia con un 7,7%. A livello di tipologia di servizi, la corruzione ha riguardato in primo luogo il settore della sanità, con una incidenza nazionale dell’11% che sale al 16,1% nel caso della Sicilia e rappresenta il valore più elevato nella classifica delle regioni.

La Sanità risulta infatti essere fra i settori più esposti al rischio di corruzione. Quantificare il fenomeno della corruzione in ambito sanitario è molto difficile. Negli ultimi anni, la Corte dei conti ha più volte sottolineato come in Sanità “si intreccino con sorprendente facilità veri e propri episodi di malaffare con aspetti di cattiva gestione, talvolta favoriti dalla carenza dei sistemi di controllo”.

Il tasso medio stimato di corruzione e frode in Sanità è del 5,59%, con un intervallo che varia tra 3,29 e il 10%. che vale circa 110 miliardi di euro l’anno, sottratti di fatto alle cure. Nella percezione dei cittadini, la Sanità (e in particolare, i servizi che seguono le gare e gli appalti) è un settore corrotto. Il 40% degli italiani – contro il 30 per cento della media Ue – ritiene che la corruzione sia diffusa tra coloro che lavorano nel settore della salute pubblica. Il 4% dichiara di aver pagato una tangente per accedere al servizio sanitario: una percentuale più alta del Belgio, della Germania, della Spagna e del Regno Unito, che si attestano, invece, tra l’1 e il 3%.

Le maggiori criticità individuate sono: la debolezza del quadro normativo, la difficoltà dei controlli, l’asimmetria informativa, le relazioni pubblico-privato, l’ingerenza politica, l’inadeguatezza delle tutele per i whistleblower, gli scarsi poteri di indagine e sanzionatori e il basso livello di trasparenza. Al fenomeno sarà dedicata una giornata di confronto il 22 febbraio in questa giornata, infatti, “Innovazione per l’Italia-Centro studi sulla sanità e la pubblica amministrazione”, organizza a Villa Malfitano Whitaker il convegno: “Sanità. Anticorruzione possibile”.

 


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