"Ha intascato i soldi delle tasse"| Riscossione, dipendente sospesa - Live Sicilia

“Ha intascato i soldi delle tasse”| Riscossione, dipendente sospesa

Inchiesta della Procura e della finanza. Cartelle esattoriale non pagate. L'azienda ha collaborato

SEQUESTRATI 163 MILA EURO
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PALERMO – Le consegnavano i soldi convinti di pagare le tasse con agevolazioni ed invece sarebbero finiti nella tasche di una dipendente di Riscossione Sicilia.

Su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo, il pubblico ministero è Chiara Capoluogo, il giudice per le indagini preliminari Filippo Serio ha sospeso per un anno dal lavoro Renata Sciortino.

Le indagini, svolte dagli specialisti del gruppo Tutela spesa pubblica del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza, sono partite da alcune denunce.

La legale rappresentante di una cooperativa sociale che gestisce una casa famiglia, quello di una congregazione religiosa e due privati cittadini avevano chiesto prima la rottamazione e poi la rateizzazione delle cartelle esattoriali. Il successivo passaggio fu la consegna del denaro a Sciortino. Ben presto si accorsero che le tasse non erano state pagate.

All’indagata sono stati sequestrati un immobile nel centro di Palermo, due macchine e disponibilità finanziarie per un totale di 163 mila euro: a tanto ammonta la cifra che si sarebbe messa in tasca. È stato anche disposto il blocco di un quinto dello stipendio. Riscossione Sicilia ha collaborato con gli investigatori per una corretta ricostruzione delle somme illecitamente sottratte alle casse dell’ente.

I finanzieri hanno accertato anomali versamenti di denaro sul conto corrente di Sciortino e di persone a lei vicine. I soldi venivano poi prelevati in contanti o con assegni circolari. Una parte è stata utilizzata per scommettere su diverse piattaforme di giochi on line.

Le indagini del pool di magistrati che indagano sui reati contro la pubblica amministrazione, coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, proseguono per verificare se altri cittadini siano incappati  in buona fede nello stesso raggiro.


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