Spallata dei Coraggiosi a Orlando |Atti all'Anac e sfiducia al sindaco - Live Sicilia

Spallata dei Coraggiosi a Orlando |Atti all’Anac e sfiducia al sindaco

L'offensiva dei consiglieri di opposizione Ferrandelli e Mattaliano dopo gli arresti al Comune

PALERMO – Un esposto ufficiale all’Autorità nazionale anticorruzione, una richiesta di audizione in Commissione regionale antimafia e la proposta trasversale di procedere a una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Leoluca Orlando: i consiglieri comunali Fabrizio Ferrandelli e Cesare Mattaliano a muso duro contro il primo cittadino e la sua gestione dell’amministrazione comunale, dopo il terremoto dell’operazione “Giano Bifronte”. Stamani, in una conferenza stampa a Palazzo delle Aquile, Ferrandelli e Mattaliano hanno anche fatto presente di aver richiesto l’istituzione di una “Commissione garanzia e trasparenza al Consiglio comunale, chiedendo inoltre di sottoporre a revisione, verifica e ritiro gli atti che riportano la firma dei dirigenti coinvolti, compresi quelli che riguardano le nuove linee del tram e il Piano regolatore generale”.

Per Ferrandelli, oggi sull’amministrazione del capoluogo siciliano “ci sono soltanto ombre, non possiamo far finta che non sia accaduto nulla. Ma il quadro che sta emergendo non ci sorprende: avevamo già dei dubbi fondati su quello che accadeva all’interno dell’amministrazione comunale”. Gli attacchi diretti a Orlando non mancano: “Non può lavarsene le mani dicendo che i consiglieri se la vedranno coi partiti – afferma Ferrandelli -. L’architetto Li Castri e Monteleone godevano di un pieno rapporto fiduciario del sindaco di Palermo, quindi riteniamo che Orlando debba risponderne politicamente e ammettere un fallimento, soprattutto perché ha sempre tenuto la delega al personale”.

“A essere colpiti non sono due settori qualunque – continua il capogruppo di +Europa – ma l’urbanistica e le attività produttive, i più economicamente esposti e redditizi. Viene fuori un quadro chiaro di un’amministrazione fuori controllo, motivo per cui abbiamo fatto l’esposto ufficiale all’Anac, e per cui ieri ho sentito personalmente il presidente della commissione regionale antimafia, Claudio Fava, a cui ho fatto pervenire una richiesta ufficiale di audizione sull’operazione ‘Giano Bifronte’. Nel pomeriggio sapremo gli intendimenti che la commissione intende portare avanti”.

“Col consigliere Mattaliano riteniamo esista il solo ‘partito Palermo’: condividere insieme, senza simboli, una mozione di sfiducia unitaria per porre fine a questa legislatura Orlando – rilancia Ferrandelli -. È un sindaco che non può essere preso controcampo, che governa questa città dal 1985 e che non può non ‘avere il polso’ della propria amministrazione. Ed è un’occasione politica persa la conferenza stampa con cui ha pensato di risolvere il problema con la sostituzione di un assessore, e dove invece avrebbe potuto fare un mea culpa. Non gli consentiremo di far finta che nulla sia accaduto”.

Mattaliano poi si addentra nel calderone scoperchiato dall’operazione, facendo un salto nel passato e ritenendo “singolare che alla mia interrogazione a risposta scritta del 10 luglio 2018, a proposito della formazione della commissione aggiudicatrice della progettazione della fase 2 del tram a Palermo, il sindaco Leoluca Orlando non abbia mai dato alcuna risposta”. Fra le alte cose, nell’atto ispettivo Mattaliano chiedeva al sindaco perché la nomina dei componenti della commissione giudicatrice per il sistema tram fosse “avvenuta prima e non dopo la scadenza del termine fissato per la presentazione delle offerte, così come previsto dalla legge”, e come mai la stessa commissione fosse “stata nominata con determinazione sindacale e non come determinazione dirigenziale come previsto dalle norme”.

“Avevamo chiesto – aggiungono Mattaliano e Ferrandelli – i criteri adottati dall’amministrazione comunale per la nomina a presidente di quella commissione dell’architetto Mario Li Castri, dirigente part-time, anziché l’architetto Nicola Di Bartolomeo, dirigente di ruolo con maggiore anzianità ed esperienza. È evidente che Li Castri, con un incarico anche di consigliere d’amministrazione di Amg energia, è stato per anni persona di totale fiducia del sindaco Orlando e della sua giunta. Anche Monteleone era persona di fiducia e militante, in quanto la sua compagna era stata candidata in una delle liste a sostegno di Orlando”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI