"Prometteva sconti sulle tasse"| Arrestata una funzionaria - Live Sicilia

“Prometteva sconti sulle tasse”| Arrestata una funzionaria

Dieci giorni fa era stata sospesa, ma ha continuato a raggirare i contribuenti

RISCOSSIONE SICILIA
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PALERMO – Dieci giorni fa era stata sospesa dal servizio, ora finisce agli arresti domiciliari. Si aggrava la misura cautelare inflitta a Renata Sciortino, l’impiegata di Riscossione Sicilia che avrebbe trattenuto per sé i soldi dei contribuenti. Nonostante lo scorso 26 febbraio fosse stata sospesa, l’indagata ha continuato ad approfittare della buona fede di alcuni cittadini, facendogli credere di potere agevolarli nel pagamento delle tasse.

I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Palermo, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno scoperto sette nuovi casi di peculato.

Lo scorso febbraio all’indagata, addetta alla gestione delle istanze di rateizzazione e rottamazione delle cartelle esattoriali, sono stati sequestrati un immobile nel centro di Palermo, due macchine e disponibilità finanziarie per un totale di 163 mila euro: a tanto ammontava la cifra che si sarebbe messa in tasca.

Sulla base delle indagini del Gruppo tutela spesa pubblica del Nucleo di polizia economico-finanziaria si è scoperto che il profitto del reato è salito a 200 mila euro. Il sequestro e la sospensione dal servizio non hanno fermato Sciortino che ha fissato nuovi appuntamenti con persone che si erano in passato rivolte a lei per avviare pratiche di rottamazione delle cartelle esattoriali.

Questi ulteriori elementi investigativi hanno convinto il gip ad aggravare la misura cautelare, su richiesta del procuratore aggiunto Sergio Demontis e del sostituto Chiara Capoluongo, poiché l’indagata “ha mostrato insofferenza e noncuranza al rispetto della legge perseverando nella condotta illecita nonostante il trasferimento ad altri uffici, la sospensione dal servizio e della conoscenza del procedimento penale a suo carico, circostanze che fondano una prognosi negativa sul futuro comportamento dell’indagata e sulla sua capacità, in futuro, di autocontrollo”.

Le indagini continuano per verificare il coinvolgimento di ulteriori contribuenti in buona fede.


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