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LiveSicilia.it / hp-colonna-sinistra / Coronavirus, da Mattarella a Conte Grazie alle nostre istituzioni

Coronavirus, da Mattarella a Conte
Grazie alle nostre istituzioni

I vertici della nostra politica convincono l'Europa. E pure gli italiani rispondono bene

SEMAFORO RUSSO
di Pippo Russo
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Al di là delle onnipresenti polemiche da quattro soldi, orchestrate da chi non ce la fa proprio a tirar fuori il buon senso e lo spirito unitario che dovrebbe animare una nazione in momenti drammatici per becere ragioni di partito, le più importanti istituzioni del nostro Paese e dell’Europa, al netto dell’intervento della presidente della BCE (Banca Centrale Europea) Christine Lagarde interpretato dai mercati come indifferenza contribuendo al tonfo della Borsa di Milano e all’innalzamento dello spread – eravamo abituati al “whatever it takes” (ad ogni costo) di Mario Draghi – si stanno comportando bene. E ciò è di grande conforto mentre siamo tutti condannati ai domiciliari, sebbene per un’ottima causa, la tutela del bene supremo della salute, senza avere commesso reati.

Anche gli italiani, a dispetto dei soliti irresponsabili che se ne fregano altamente delle disposizioni governative per il contenimento del contagio da coronavirus, si stanno comportando bene con una comunanza di intenti che normalmente, ahinoi, latita nella quotidianità. Magari impariamo la lezione.

Alcuni politici, invece, come scritto all’inizio, si dilettano in inutili contrapposizioni o incaute esternazioni, in casa e all’estero, che solo nocumento, d’immagine e sostanziale, possono provocare al Paese; pazienza, è più forte di loro. Parafrasando Manzoni al contrario potremmo dire, se uno il senso dello Stato non ce l’ha se lo potrebbe però dare, con un pizzico di buona volontà.

Ma torniamo al punto. Perché le istituzioni italiane ed europee stanno operando correttamente? Partiamo dall’Italia. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono avvertiti dalla popolazione quali validi e autorevoli riferimenti. Mattarella, nell’ambito dei suoi poteri costituzionali, ha dimostrato una forte vicinanza nei confronti dei cittadini, non è fuggito verso lidi più sicuri, come fece un altro inquilino del Quirinale in piena guerra nel passato pre-repubblicano o qualche ricco esponente politico di oggi, tallonando la UE e chiedendo, con parole inusitatamente severe, che l’Europa sia di aiuto e non di ostacolo. Conte, d’altro canto, in sinergia con il Capo dello Stato e in stretta collaborazione con le autonomie locali (passata la tempesta sarà meglio rivedere il pasticciato Titolo V della Costituzione sulle competenze delle Regioni e dello Stato), seppure in un frangente complicatissimo senza pari e senza il know-how di esperienze precedenti, ha compiuto i passi giusti per salvaguardare ogni legittima esigenza con provvedimenti mirati nella difesa della sicurezza e della salute pubblica.

Poi, 25 miliardi di euro messi sul piatto per fronteggiare gli immensi danni economici determinati dal blocco forzato delle attività produttive, stop ai versamenti Iva, Irpef, contributivi, alle cartelle esattoriali, agli accertamenti fiscali. Aiuti alle famiglie con minori, ai lavoratori dipendenti attraverso congedi parentali o sussidi per l’assistenza domestica ai piccoli. Sostegno ai settori più colpiti e raddoppio della Cassa Integrazione, stop alle rate dei mutui e dei debiti bancari. Ovviamente vado per sintesi, non posso elencare ogni singolo intervento. Ecco, qui entra in scena l’Europa con la sospensione del fiscal compact (sinonimo di austerità) e del patto di stabilità con la possibilità, conseguente, di sforare il tetto del 3% di deficit. Si aprirà anche ai famigerati aiuti di Stato visti finora come fumo negli occhi per la libera concorrenza. Sono previsti altri interventi nella prossima fase, possiamo definire automatica, di recessione a livello europeo (se non planetario). Di ciò dobbiamo ringraziare anche un terzo italiano, insieme a Mattarella e a Conte, che sta lavorando in maniera fruttuosa nell’ombra: il commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni. Certo, il cammino è ancora lungo per costruire un’Europa forte e unita, ma non c’è altra via. Ce lo sta insegnando il coronavirus, non esistono confini, muri, ciechi sovranismi, patetiche teorie trumpiane e follie razziali che possano resistere alla verità incontrovertibile ormai sotto gli occhi dei popoli: siamo tutti nella medesima barca di nome mondo.

Pubblicato il 15 Marzo 2020, 18:34
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Commenti
  1. liolo 10 mesi fa

    Ma che grazie.

    Rispondi
  2. genio 10 mesi fa

    non facciamo polemiche, però nemmeno raccontiamo favolette!!!!

    Rispondi
  3. mario 10 mesi fa

    Finalmente il Presidente Mattarella ha battuto un colpo, certo con i modi che lo contraddistinguono. Per Conte, mi dispiace, ma è soltanto uno che vuole solidificare la sua posizione.

    Rispondi
  4. nessuno 10 mesi fa

    L’Europa non esiste, non racconti favole, l’Europa esiste solo per gli speculatori per la Germania che con la sua potenza militare non è riuscita ad essere egemone mentre lo è diventata con il potere economico che si è costruito grazie all’inconsistenza ed alla compiacenza della politica italiana di altri stati che non hanno capito dove si andava a parare. Le speculazioni internazionali mirano ai risparmi degli italiani che ancora sono cospicui e fanno gola, perciò non mi venga a parlare di questa bassa politica mentre il colosso tedesco ha messo in campo più di 500 miliardi di euro (dov’erano questi soldi e soprattutto come se li sono fatti?) a scapito dei paesi economicamente deboli (Grecia, italia portogallo) per non parlare del patto di Visegrad. E poi perché non si dice che due mesi fa chi vedeva un cinese stava a dieci metri di distanza ed ora vengono lodati perché sono stati i primi a mandare gli aiuti.

    Rispondi
  5. Massimo 10 mesi fa

    Concordo con Pippo Russo, purtroppo la gente commenta usando i soliti epiteti anti europeisti e senza avere minime competenze di economia. Paragonare l’Italia alla Germania, che ha un debito pubblico perfettamente entro il Patto di stabilità e crescita, con un avanzo di bilancio al 2018 di 58 miliardi pari all’1,7% del suo Pil, con una crescita degli investimenti pubblici pari al 7% del suo Pil con una crescita nominale complessiva del Pil del 2,5% è come paragonare una squadra di serie A a una di serie C. Ma purtroppo siamo fatti così, meno ne sappiamo più parliamo, spesso ripetendo a pappagallo quello che ci dicono certi politichetti italiani.

    Rispondi
  6. genio 10 mesi fa

    Massimo tu sei sicuro di sapere tutto? come dovrebbe funzionare in europa l’avanzo di bilancio sai qualcosa? perché i tedeschi erano i più avversi alle politiche monetarie di Mario Draghi sei a conoscenza? ecc. ecc……………..

    Rispondi
  7. saro 10 mesi fa

    hai ragione, genio, ma la redazione non permette di rispondere a dovere al signor Russo! Molti commenti vengono eliminati.

    Rispondi
  8. triarmonica 10 mesi fa

    Caro Massimo, suppongo che concorda con Pippo Russo e i suoi convincimenti comunisti per prossimità ideologica, ma le sue valutazioni numeriche risalgono al 2018. Nella realtà dei FATTI, Berlino, vincolata dal suo pilota automatico politico su un proseguimento della strategia mercantilista e della politica di deflazione e austerità interna, è a un passo dalla recessione e in piena crisi. Il Pil e la produzione industriale sono in caduta, la guerra dei dazi colpisce l’export, il mercato interno non decolla, il tradizionale “campione nazionale” della finanza, Deutsche Bank, è il malato dell’Europa bancaria e il governo sembra essere arrivato, con anni di colpevole ritardo, alla conclusione che sia necessario intervenire con politiche di spesa in deficit per invertire la tendenza. Ma lei vive un altro mondo, come la quasi totalità di quelli che la pensano come Il signor Russo. La prego, non mi accomuni a Salvini o ad altri stolti come lui. Siete abituati a definire alternativamente, fascisti, mafiosi, sovranisti o semplicemente ignoranti tutti quelli non allineati al pensiero comunista. Con Rispetto.

    Rispondi
  9. casinaro 10 mesi fa

    Amico triarmonica, io di economia non ne so un tubo e pure di altro non so un tubo ma conosco Pippo Russo da quando avevamo il calzoncini corti, terribili calzini bianchi e scarpette occhio di bue. Non voglio parlare della sua grande cultura non ha bisogno di tifosi ma classificarlo comunista mi ha fatto scompisciare dalle risate. Se lui è comunista io sono Maradona ahahahaha. Prima di sparare giochi d’artificio che nemmeno a capodanno informatevi sulle persone. Viva l’Italia.

    Rispondi
  10. liolo 10 mesi fa

    Massimo presumo la classe politica (come il popolo) non abbia minime competenze di economia.

    Rispondi

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