Le imprese sono al collasso | "Ossigeno per non morire" - Live Sicilia

Le imprese sono al collasso | “Ossigeno per non morire”

L'assessore Gaetano Armao

Crisi economica senza precedenti. Gli interventi della Regione spiegati dall'assessore Armao

PALERMO – “Serve ossigeno per le imprese, così come per gli uomini che lottano contro il Coronavirus per non morire”, dice l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao. E serve subito.

Sono quattro le iniziative già prese dalla Regione anche se al momento, precisa Armao, si “può solo lavorare a legislazione invariata”. E cioè a bocce ferme, laddove le bocce sono la legge di bilancio e la legge di stabilità regionali. È per questo che, secondo l’assessore, “si deve approvare prima possibile il bilancio, con il massimo accordo fra le forze politiche e liberare la spesa. Una regione con il freno a mano non può aiutare l’economia”.

Nel frattempo Armao spiega che le quattro “azioni già fatte”. Innanzitutto “sono stati messi a disposizione trenta milioni di euro come contributo sugli oneri per interessi e le spese di istruttoria per i finanziamenti”.
Un meccanismo che, attraverso il “Fondo Sicilia gestito dall’Irfis, “la banca controllata dalla Regione ndr), e in sinergia con tutti gli altri istituti bancari dell’Isola, consentirà di immettere seicento milioni di euro di liquidità per le aziende siciliane. Ciascuna azienda potrà chiedere un credito di esercizio per un importo massimo di centomila euro, per un periodo di 15 mesi, di cui almeno tre di pre-ammortamento.

Seconda iniziativa: “La moratoria sui mutui e sui finanziamenti. Si estende la disciplina nazionale alla Sicilia e si amplia a Ircac, Irfis e Crias. Una moratoria non solo per le imprese con rating alto, ma anche per quelle che lo hanno più basso. La moratoria prevede il differimento per un anno del pagamento delle rate dei mutui. Si pagano solo gli interessi con la possibilità di chiedere la duplicazione dei termini di scadenza”. Se per esempio a un impresa mancano cinque anni di rate, l’imprenditore può chiedere di pagarle in dieci anni.

Terza azione: “La misura finanziaria ‘Tranched Cover Sicilia’, fondo di garanzia per le piccole e medie imprese siciliane che mobilita finanziamenti per 25 milioni di euro provenienti da somme liberate dalla precedente programmazione europea”.

Quarta azione: “Abbiamo raddoppiato le somme del Fondo centrale di garanzia. Centodue i milioni stanziati, di cui 75 trasferiti. Con cento milioni, si garantiscono 10 mila imprese”. Il meccanismo prevede che quando si va in banca a chiedere un prestito, ad esempio di dieci mila euro, l’80 per cento – 8 mila euro – vengono garantiti con risorse pubbliche. “In giunta – aggiunge Armao – siamo già d’accordo per raddoppiare la cifra fino a 200 milioni”.

Sono soldi che comunque gli imprenditori dovranno poi restituire. Si sposta di fatto tutto nel tempo, dal pagamento del mutuo alle rate dei prestiti. È la soluzione? “In questo momento – spiega Armao – è tutto fermo. Nessuno riesce a vendere, neanche la Start-up più performante. Queste misure vogliono dare ossigeno, poi si interverrà sul resto”. E si dovrà trovare un accordo con lo Stato.

A proposito alla conferenza Stato-Regioni, nei prossimi giorni si discuterà la proposta siciliana sulla prassi consolidata degli assegni post datati, per la quale, spiega l’assessore e vice presidente “ci siamo già adoperati affinché in sede di conversione del decreto ‘Cura Italia’ si introduca un emendamento che abbia gli effetti di una sorta di sanatoria. Tutti i titoli in scadenza da qui al 31 ottobre, non si dovrebbero né incassare né protestare”.


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